Da Alisa a Liguria Salute, il Pd: “È il caos, altro che efficienza”. Bucci: “A settembre tutto pronto”
Genova. Torna a far discutere il futuro di Alisa, l’azienda sanitaria ligure che la Regione ha deciso di trasformare in Liguria Salute, con competenze limitate, personale ridotto e soprattutto costi inferiori per 7,5 milioni all’anno da ridistribuire alle Asl per fornire prestazioni ai cittadini. Ieri l’incontro coi sindacati che non ha dissipato le perplessità sull’operazione, soprattutto dal punto di vista delle ricadute sui lavoratori. Oggi a rinfocolare la polemica è l’opposizione, che avrebbe preferito una totale soppressione dell’ente, mentre il presidente Bucci assicura che sta andando tutto secondo i piani.
“Liguria Salute appare come un ente polifunzionale costruito senza un disegno coerente, destinato a ripetere, e forse aggravare, le incertezze già viste con Alisa – accusa Enrico Ioculano, consigliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità -. Rischia di trasformarsi in un contenitore confuso, sovraccarico di funzioni incompatibili e privo delle risorse necessarie per svolgerle davvero. Le funzioni attribuite a questo nuovo ente sono numerose e profondamente eterogenee: si va dalla gestione logistica alla promozione della ricerca scientifica, dall’health technology assessment alla supervisione degli approvvigionamenti, dalla consulenza tecnica alla vigilanza ispettiva. Un insieme così variegato di compiti rischia di generare più confusione che efficienza. Senza contare la prima questione: la gestione dei lavoratori”.
Oggi in Alisa lavorano 109 persone, mentre in Liguria Salute saranno circa una quarantina. “Non lasceremo a casa nessuno”, aveva assicurato l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò. In particolare, 30 persone dovrebbero essere trasferite alla direzione generale della Regione, 24 dislocate sulle aziende ospedaliere dell’area genovese e tutte le altre nelle varie Asl. La governance sarà più snella, con un direttore generale affiancato solo da un collegio sindacale. Ma i sindacati lamentano ad oggi l’assenza di un progetto chiaro su chi dovrà trasferirsi e dove.
Bucci però, a margine di un convegno, taglia corto e nega l’esistenza di un rischio di proroga: “No, per settembre sarà tutto pronto. Le cose vanno avanti come abbiamo detto. Il team sta lavorando bene, ho visto proiezioni molto positive. È tutto abbastanza definito”.
Le critiche mosse dal Pd riguardano anche altri aspetti. “Sarà davvero Liguria Salute a gestire autonomamente i magazzini e le piattaforme logistiche? Oppure assisteremo a breve all’annuncio di una partnership esterna, magari con Liguria Digitale o soggetti privati? E soprattutto, come si articolerà questa struttura? Sono domande a cui ancora non è stata data risposta. A questo si aggiunge un nodo tutt’altro che secondario: la governance degli acquisti sanitari – rimarca Ioculano -. In definitiva è il caos. La giunta annuncia la trasformazione di Alisa, ma nei fatti non ha un programma chiaro, non si sa che ruolo svolgerà e in che modo, e non ha risposte per i lavoratori. Sapevamo che sarebbe stato l’ennesimo annuncio senza alcuna sostanza, ma ancora una volta non possono essere i cittadini e chi lavora nell’azienda a pagare le conseguenze di questa cattiva gestione. Chiederemo al più presto chiarimenti in consiglio regionale, per avere un organigramma chiaro dei compiti e delle funzioni di Liguria salute, chiedendo garanzie per il personale”.