Da 2 mesi non si cambiano le lenzuola
“Lo stato è chiaramente assente”. È questo l’atto d’accusa che arriva dalla Fp Cgil, che denuncia – nuovamente – una situazione di grave degrado e sovraffollamento all’interno del carcere di Bologna. La denuncia, dei sindacalisti, Antonino Soletta e Salvatore Bianco, punta il dito contro l’amministrazione penitenziaria, accusata di immobilismo di fronte a una crisi che, secondo il sindacato, sta raggiungendo il punto di rottura.
“Non si cambiano le lenzuola”
Il quadro dipinto dal sindacato è allarmante. “Da circa 2 mesi, non si provvede al cambio lenzuola della popolazione detenuta”, si legge nel comunicato, dove si sottolinea come le scorte per i nuovi arrivi siano ormai esaurite, tanto da costringere alla distribuzione delle “poche lenzuola di carta rimaste disponibili”.
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A questa emergenza igienico-sanitaria si aggiunge l’annoso problema del sovraffollamento. L’istituto, costruito per circa 500 detenuti, ne ospita oggi ben 800, situazione che il sindacato “denuncia da tempo immemore, senza che l’Amministrazione vi abbia mai messo rimedio”, si legge nella nota. Nonostante ciò, non si intravede alcuna volontà di chiudere gli accessi a nuovi detenuti: “Da quanto si apprende da fonti non ufficiali, non è intenzione dell’Amministrazione chiudere, anche temporaneamente, gli accessi di nuovi giunti all’istituto, a causa del sovraffollamento degli istituti dell’intera regione, ma contestualmente nulla si sta programmando per contenere il sicuro aumento di detenuti a cui si va incontro e considerata la situazione sopra descritta in cui mancano lenzuola, cuscini e materassi, non si capisce come tale situazione dovrà essere affrontata! Si chiederà forse al personale di dare un contributo volontario per l’acquisto di quanto necessario? Tale soluzione non ci meraviglierebbe affatto, considerato che il personale provvede già da tempo all’acquisto di alcuni componenti dell’uniforme di tasca propria”.
“Degrado assoluto”
Oltre all’igiene e al sovraffollamento, il sindacato solleva gravi preoccupazioni anche sulle condizioni della struttura, definendola in “stato di degrado assoluto”. La denuncia elenca una serie di problemi irrisolti, come “fili elettrici volanti”, infiltrazioni d’acqua e ascensori fuori uso, che mettono a rischio la sicurezza sia del personale che dei detenuti. La mensa delle sezioni femminili, riferiscono, è ferma da più di un anno.
Ammalarsi in carcere. La sfida complessa della nostra sanità penitenziaria
Fp Cgil non nasconde la sua preoccupazione, sebbene il personale di polizia penitenziaria stia facendo il possibile per mantenere un minimo di sicurezza: “In tali condizioni è chiarissimo che basta una scintilla per far saltare il sistema con conseguenze non prevedibili per la sicurezza”.
La nota si chiude con l’impegno a portare avanti la battaglia: “Continueremo a denunciare la situazione e non ci stancheremo di chiedere aiuto a tutte le istituzioni al fine di migliorare le condizioni detentive e di conseguenza lavorative del personale”.
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