Marche

curano il look delle attrici hollywoodiane

SENIGALLIA – Due senigalliesi dietro le quinte di “Un piccolo favore 2”, il sequel del famoso film americano con Blake Lively e Anna Kendrick in uscita l’11 maggio. Al coordinamento dei costumi ci sono Elena Rotatori e Giacomo Treviglio, due giovani professionisti molto richiesti. Sono loro a doversi assicurare che i look degli attori siano sempre impeccabili e pronti in tempo per il ciak. In questo caso per la diva hollywoodiana resa famosa nel 2007 dalla serie Gossip Girl, di cui è stata protagonista. Blake Lively è, inoltre, spesso al centro delle cronache e non solo per la vita da copertina insieme al marito, il noto attore Ryan Reynolds.

 Nel cast di “Another Simple Favor”, il nome originale della pellicola, ritroviamo anche Anna Kendrick l’attrice statunitense che con il film “Tra le nuvole”, accanto a George Clooney, ha ottenuto una candidatura agli Oscar nel 2009. Il remake di “Un piccolo favore” è stato girato tra Roma e Capri e ad occuparsi dei costumi di entrambe, come del resto del cast, sono stati Elena Rotatori, coordinatrice, e Giacomo Treviglio, assistente coordinatore. Spesso lavorano insieme anche se attualmente lei sta seguendo un set cinematografico a Cinecittà e lui, invece, in Marocco. «Coordinando il reparto costumi stiamo molto al pc e al telefono – racconta Giacomo -. Il costume coordinator è la figura che si occupa di organizzare e far funzionare tutto il reparto, dalla logistica ai contatti con fornitori e sartorie, comprese le spedizioni, i noleggi e spesso anche il budget legato ai costumi. In pratica, è la persona che tiene le fila di tutto il reparto insieme al supervisor e permette alla visione del designer di diventare realtà». Qualche curiosità dal dietro le quinte? «A volte penso che si potrebbe girare un film intero solo sul backstage – racconta il professionista –. Durante la produzione, in una giornata qualunque a Cinecittà, ho ricevuto una chiamata in cui mi dicevano che sarei dovuto volare a New York per una missione urgentissima legata proprio ai costumi del film (nei film è sempre tutto urgente!). Naturalmente non ho potuto far altro che dire sì e, nel giro di poche ore, mi sono ritrovato tra le strade di New York».




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