Marche

Cuore, a Pesaro chiude la Fondazione per la lotta all’infarto. L’amarezza del prof. Sgarbi: «Lasciati soli dalle istituzioni»


PESARO – Un annuncio doloroso per l’87enne professor Ernesto Sgarbi che dopo 35 anni di attività chiude la Fondazione per la lotta all’infarto di cui era lo storico presidente: «Uno dei giorni più tristi dove ancora una volta, la burocrazia e la scarsa consapevolezza dell’importanza della prevenzione cardiovascolare, hanno impedito che si creassero le condizioni per proseguire un’attività fondamentale per la salute pubblica a vantaggio soprattutto dei i cittadini più bisognosi. Lo dico con grande dispiacere». Poi l’affondo tranchant: «Resta profondo il rammarico per il completo abbandono istituzionale».

La storia

La Fondazione si era costituita il 30 marzo 1990 ora, davanti al notaio Cesare Licini, ha cessato «ufficialmente e definitivamente l’attività» donando i beni mobili di proprietà all’associazione “Le Ali di Auser” scelta dall’assemblea dei soci e dal cda. In questi 35 anni la Fondazione ha contribuito a migliorare l’assistenza ai pazienti cardiopatici dell’ospedale San Salvatore fondando la Divisione di Cardiologia, donazioni di attrezzature tecnologiche e software. Il contributo investito dalla Fondazione per il reparto di Cardiologia è stato pari a 782.000 euro, come ricordato da una targa commemorativa ancora presente.

Sono stati controllati 48.935 cittadini negli ambulator, 11.000 controlli rivolti agli studenti con segnalazioni per circa il 25% di loro, risultati a rischio cardiovascolare. Fino al 2009 la Fondazione si è sostenuta grazie a iniziative personali, solo nel 2010 la Regione Marche ha sottoscritto un accordo di collaborazione (rinnovato fino al 2015) per specifici progetti di prevenzione.

«Dal 2016 in poi – prosegue Sgarbi – abbiamo documentato numerosi tentativi di sollecitare un incontro con i presidenti regionali che si sono succeduti, al fine di ottenere un riconoscimento istituzionale e un accreditamento ufficiale. Purtroppo, questi tentativi non hanno mai avuto esito positivo, e in più occasioni siamo stati rimbalzati da un dirigente all’altro e da un assessore ad un altro, senza mai arrivare a una soluzione concreta.

Anche i tentativi di accedere a riconoscimenti istituzionali si sono scontrati con difficoltà crescenti». Nel 2024 si è riusciti a mantenere gli impegni presi solo grazie ai privati tra cui Giancarlo Selci, Nardo Filippetti e, soprattutto, Banca di Pesaro, che ci è stata vicino costantemente negli ultimi 15 anni. I grazie del professor Sgarbi vanno ad Achille Marchionni (Marchionni & Partners), Luigi Lilliu, Pino Mainieri, Massimo Marchi, Piergiorgio Cascino, Roberto Pazzi, Giovanna Giordano, Daniele Livi, Gabriele Vincenzi, Eros Battistoni, Carmine Stampacchia e Giuliano Sinibaldi e, naturalmente «a tutti i preziosi e numerosi volontari, infermieri che hanno collaborato agli innumerevoli progetti».

L’Ast 1 nel maggio 2024 aveva avviato anche un bando pubblico per la prevenzione delle malattie cardiovascolari «dove purtroppo – conclude Sgarbi – è stato impossibile partecipare a causa dei tempi troppo ristretti».

E adesso davanti al notaio l’assemblea straordinario ha siglato la parola fine di una Fondazione che, nel corso degli anni, ha ricevuto apprezzati riconoscimenti, quali il premio “Città Sane – Oscar della Salute” conferito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) alla città di Pesaro e il premio Api Farfalle della Provincia di Pesaro, nonchè la targa che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva donato al professor Sgarbi, per la preziosa opera di prevenzione.




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