Culatello di Zibello Dop cresce fetta dopo fetta
Una fetta di Culatello di Zibello Dop tira l’altra e, tutte insieme, nel 2024 hanno fatto 1,07 milioni di vaschette pari al 51,6% della produzione annua del prelibato insaccato emiliano. A rilevarlo il Consorzio di tutela del Culatello di Zibello Dop che, dei 73.550 culatelli certificati nell’anno appena trascorso, ha destinato al preaffettato in vaschetta ben 38.004 pezzi, per un controvalore al consumo nell’ordine dei 10,2 milioni di euro, pari al 55% del fatturato totale. Ideali per la vendita a libero servizio, le vaschette di preaffettato hanno garantito una maggiore penetrazione del prodotto nel canale Gdo (40% delle vendite), sia in Italia sia all’estero, contribuendo a consolidare un comparto altrimenti influenzato negli ultimi anni dall’aumento dei costi e dall’introduzione di ulteriori controlli di garanzia.
“Nonostante le quotazioni stratosferiche raggiunte dalla materia prima e la minore disponibilità di suini che rispettano i parametri severi imposti dal nuovo disciplinare Igp abbiano determinato un calo delle marchiature del 9,5%, siamo ben oltre la media storica di 60mila culatelli certificati e, quest’anno, puntiamo a raggiungere gli 80mila pezzi – spiega Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio di tutela del Culatello di Zibello Dop – La cosa più importante sarà stabilizzare il mercato intensificando l’attività promozionale là dove il consumo di suini è molto elevato”.
Forte di 21 aziende produttrici e oltre 250 addetti, il Consorzio di tutela ha sviluppato nel 2024 un fatturato alla produzione di 11,5 milioni di euro. Appannaggio all’88% di Paesi dell’area Ue (Francia, Germania e Svizzera in primis) l’export – equivalente a un quarto del fatturato al consumo – strizza sempre più l’occhio a Canada, Cina e Giappone.
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