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Cronotipi: gufo oppure allodola. Ma anche leone, orso, delfino e lupo… Tutti i «nuovi» animali che possono rappresentarci in fatto di sonno e riposo

«Il sonno è il primo atto d’amore verso se stessi»: questo è il mantra della dottoressa Leslye Pario, biologa nutrizionista, che ripete sempre ai suoi pazienti, i quali vogliono perdere peso: «Come primo atto di cura, li aiuto a regolare il loro rapporto con il sonno», spiega. È il primo piccolo passo fondamentale da compiere secondo il mio concetto di dieta, inteso come “corretto stile di vita” e non come “sacrificio per dimagrire».

Per questo, ha studiato i nuovi animali individuati dallo scienziato Michael Breus, conosciuto come «il dottore del sonno», che rivelano i cronotipi, ovvero il ritmo naturale di sonno e veglia: secondo la nuova classificazione, non esistono più solo i gufi – i cosiddetti nottambuli – e le allodole – ovvero i mattinieri -, ma anche leoni, orsi, delfini e lupi. «Conoscere questa differenziazione è un’informazione preziosa non solo per stare bene, ma anche se si vuole perdere peso, considerando che senza un sonno di qualità aumenta il senso di fame».

Avendo dedicato all’argomento un intero capitolo del suo libro Vinci stress, peso e pancia gonfia, edito da Red edizioni, abbiamo approfondito con la dottoressa Pario l’argomento.

Dottoressa Pario, oggi si parla sempre più spesso di sonno e salute. In che modo sono collegati?
«Spesso la prima domanda che rivolgo ai miei pazienti in ambulatorio riguarda proprio il loro sonno. Molti restano sorpresi, non capendo subito cosa c’entri con il peso o la dieta. Ma in realtà è il nostro atto di cura più importante. Se non dormiamo bene, il nostro organismo va in stress: si abbassano le difese immunitarie, il metabolismo rallenta e aumentano anche fame e desiderio di zuccheri. La scienza lo ha ormai dimostrato chiaramente».

Qual è il legame tra sonno e perdita di peso?
«Semplice: se il sonno è disturbato o insufficiente, vengono alterati gli ormoni che regolano fame e sazietà, come la leptina e la grelina. Inoltre, il corpo in carenza di riposo tende a trattenere peso. È per questo che, nel mio metodo C.AL.M.A., regolare il sonno è il primo passo da fare».

In che cosa consiste esattamente il suo metodo?
«C.AL.M.A. sta per Cambia Ali Mente Azione. È un approccio che rivoluziona il concetto tradizionale di dieta, che spesso viene vissuta come un sacrificio. Io la intendo invece come corretto stile di vita e come atto d’amore verso se stessi. Questo include una buona relazione con il cibo, con il corpo, e con il sonno, per il quale è bene conoscere il proprio ritmo naturale».

Prima di affrontare l’argomento del ritmo naturale di ciascuno di noi, facciamo il punto, guardando al quadro generale: quante persone in Italia soffrono di disturbi del sonno?
«Secondo i dati AIMS, sono circa 13,4 milioni. Il 60% sono donne, e circa il 20% sono bambini e ragazzi. Ma il dato più allarmante è che il 46% non fa nulla per affrontare il problema».

Perché è così importante dormire bene anche a livello cerebrale?
«Durante il sonno, il sistema linfatico e glinfatico “ripulisce” il cervello dalle tossine accumulate durante la giornata. Questo processo di “pulizia cerebrale” è essenziale per la memoria, la concentrazione e la salute neurologica. Un sonno disturbato ostacola questa funzione, aumentando il rischio di sviluppare problemi cognitivi nel tempo. Dormire bene, quindi, non è solo questione di energia o metabolismo, ma anche di protezione del nostro cervello».

Però, le chiedo una conferma: è vero che dormire poco può far ingrassare?
«Assolutamente sì. La carenza di sonno provoca un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress, che rallenta il metabolismo e riduce la massa magra. Dormire meno di sei ore per notte altera anche la produzione degli ormoni della fame: cala la leptina, che regola la sazietà, mentre aumenta la grelina, che stimola l’appetito. Questo squilibrio ormonale può portare a un aumento del BMI, ovvero dell’indice di massa corporea».




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