cronaca di un quartiere lasciato in attesa
A San Lorenzo, ormai, c’è chi ci scherza su: “Quel muro cadrà di nuovo prima che lo finiscano di ricostruire”. È amaro, certo, ma anche un po’ rassegnato l’umore di residenti e commercianti che ogni giorno passano davanti a via dei Marrucini, proprio lì dove – sei anni fa – una porzione del muro di cinta di Villa Mercede è crollata in piena notte, senza feriti ma con danni ben visibili ancora oggi.
Era il dicembre del 2018 quando lo smottamento fece cadere calcinacci e massi sul marciapiede, rendendolo impraticabile. Fu chiusa la corsia, deviati gli autobus, penalizzati i pedoni e i ciclisti. E da allora, tra un’interdizione e l’altra, quello scorcio del quartiere è rimasto per lunghi periodi abbandonato a se stesso.
Le promesse? Tante. I lavori? Sempre in procinto di cominciare, ma puntualmente rimandati. Dopo anni di attese e proteste, finalmente nel luglio del 2024 la Sovrintendenza Capitolina annuncia il tanto atteso avvio del cantiere. Ma anche in quell’occasione, a sbloccare l’iter ci ha pensato più la pressione dei cittadini e del II Municipio che la macchina amministrativa.
Peccato che il via ufficiale ai lavori sia slittato ancora una volta, stavolta per colpa di un nulla osta della Ragioneria. E così le ruspe sono arrivate solo a dicembre 2024, con i residenti ormai increduli e stanchi.

Intoppi, burocrazia e silenzi
Una volta aperto il cantiere, ci si illude che il peggio sia passato. Invece no. Subito dopo l’area viene disboscata per iniziare l’intervento di consolidamento, ma i lavori si bloccano di nuovo: un cavo dell’illuminazione pubblica impedisce ogni movimento. Serve l’intervento di Acea, che arriva, rimuove, e poi di nuovo si attende.
Siamo a febbraio 2025. Tocca alle ditte installare le palizzate di contenimento, ma serve prima un’altra autorizzazione: quella del Dipartimento Lavori Pubblici, che va poi trasmessa al Genio Civile. Passano settimane preziose, fino a maggio, quando finalmente gli operai tornano sul posto. Ma per poco. Il cantiere si ferma di nuovo. Perché? Stavolta mancano i materiali.
Il ritorno alla speranza
“Da quanto è emerso durante l’incontro con la ditta appaltatrice, la Galadini Srl, stavano semplicemente aspettando il materiale da cantiere”, racconta con un misto di frustrazione e sollievo il Comitato di quartiere San Lorenzo, che da anni segue ogni sviluppo.
Ma qualcosa ora si muove davvero: il 28 luglio il cantiere è ripartito, promettono a pieno ritmo. E già il 4 agosto è previsto un sopralluogo con un agronomo, per valutare lo stato degli alberi limitrofi.
Se tutto filerà liscio – condizione ormai necessaria da mettere nero su bianco – il lavoro sarà concluso entro dicembre 2025. Proprio quei sei mesi previsti all’inizio. Con sei anni di attesa alle spalle.
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