Crisi Pam in Toscana, la mappa dei negozi a rischio
Si è tenuto oggi l’incontro tra la proprietà della Pam di Tortaia con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Un incontro atteso a seguito dell’annuncio della prossima chiusura del punto vendita. “La Pam non ama Arezzo. Forse nemmeno la Toscana e guarda oltre gli Appennini”, dice con amarezza la nota dei sindacati a margine del confronto. “Esito negativo: confermata la decisione di chiudere il punto vendita di Tortaia”, spiegano ancora le organizzazioni sindacali.
Nei giorni scorsi erano filtrati alcuni retroscena sulla chiusura oltre che aggiornamenti sul futuro dell’area e su quello dei 25 dipendenti.
Ci sarebbe, secondo i sindacati, la disponibilità a trasferire i 25 addetti negli altri 3 negozi della provincia ma “anche questi, con l’eccezione di quello a Campo Marzio, hanno i conti in rosso. Il rischio è di lasciare un negozio che chiude per un altro che forse farà la stessa fine”, aggiungono i sindacati che sono quindi fortemente preoccupati delle strategie Pam “non solo per Arezzo ma anche per la Toscana: un negozio è stato chiuso a Pisa e a Firenze vengono applicati i contratti di solidarietà. Alla spalle c’è anche la negativa esperienza romana e quindi la preoccupazione che la Pam stia progressivamente spostando il suo baricentro verso nord”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno quindi chiesto oggi “una chiara strategia imprenditoriale che delinei un possibile futuro almeno per i negozi di San Giovanni, Sansepolcro e Campo Marzio ad Arezzo. Una strategia che sia inserita nel contesto regionale e renda quindi credibili le proposte Pam per il personale. Chiarezza è necessaria anche sul futuro dell’immobile di Tortaia, di propiertà Pam sul cui futuro non ci sono informazioni”.
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