Calabria

Crisi abitativa, docenti e personale scolastico sempre più in difficoltà: “Serve un intervento immediato”

La crisi abitativa in Italia continua a colpire con forza non solo famiglie e studenti, ma anche docenti e personale scolastico tecnico-amministrativo costretti a vivere lontano da casa. Una situazione che, secondo il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), è ormai divenuta una vera e propria emergenza sociale. “Gli insegnanti fuori sede vivono una condizione di povertà che mette a rischio non solo la loro dignità, ma anche la continuità didattica e la qualità dell’istruzione”, afferma il presidente del CNDDU, prof. Romano Pesavento.

I dati diffusi da Immobiliare.it Insights a luglio 2025 fotografano un quadro preoccupante: il canone medio nazionale ha raggiunto quota 1.020 euro al mese, a fronte di abitazioni sempre più piccole. In città come Milano, Firenze e Roma gli affitti assorbono gran parte dello stipendio di un docente, rendendo impossibile condurre una vita dignitosa. L’offerta di immobili, cresciuta del 24,3% su base annua, non ha prodotto effetti positivi sui prezzi, che continuano a salire con incrementi medi del 6,6%, più marcati al Centro e al Sud. Per i nuclei mono-reddito, categoria in cui rientrano molti insegnanti soli, l’accessibilità è ormai ai minimi storici. A Firenze, città meno accessibile per le coppie bi-reddito, meno di una casa su cinque è considerata “sostenibile”. A Napoli e Bologna emergono invece piccoli segnali di miglioramento.

Il CNDDU evidenzia come l’impossibilità di trovare un alloggio dignitoso determini rinunce, trasferimenti forzati e cattedre scoperte, con gravi conseguenze sulla continuità didattica. Una situazione che, secondo l’associazione, rappresenta un vulnus agli articoli 36 e 34 della Costituzione, che tutelano rispettivamente il diritto a una retribuzione dignitosa e il diritto allo studio. Nei giorni scorsi, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato, insieme al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’inserimento di alloggi a prezzi calmierati per docenti e ATA nel Piano Casa Italia. Una misura che il CNDDU definisce “un segnale importante, ma non sufficiente rispetto all’urgenza del problema”.

Per questo l’organizzazione chiede interventi immediati già dal nuovo anno scolastico: agevolazioni fiscali per i proprietari che affittano a prezzi calmierati, voucher abitativi mirati e convenzioni con enti locali e università. “Il diritto all’abitare e il diritto all’istruzione sono indissolubilmente legati – conclude Pesavento –. Tutelare la dignità dei docenti significa salvaguardare il futuro della scuola italiana”.


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