Crescita costante nella raccolta differenziata dell’alluminio, soprattutto in provincia di Chieti
Nel 2024, l’Abruzzo ha registrato una solida crescita nella raccolta differenziata dell’alluminio, con una media regionale del 65% e performance particolarmente positive in particolare nella provincia di Chieti, dove la resa ha superato i 900 grammi per abitante. Un dato che dimostra come anche in aree in fase di consolidamento, la collaborazione tra enti locali e Cial può generare modelli efficienti e sostenibili di economia circolare.
A dirlo sono i dati presentati da Cial – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio. Numeri che si inseriscono in un quadro nazionale già positivo: 62.400 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state avviate a riciclo lo scorso anno, pari al 68,2% dell’immesso sul mercato, con un recupero complessivo del 71,7%. Un risultato che pone l’intero Sistema Paese, per quanto riguarda il recupero degli imballaggi in alluminio, ai primi posti in Europa – anche a fronte di una crescita significativa dell’immesso (+8,5% rispetto al 2023).
“L’Abruzzo è una regione in cui la crescita della raccolta differenziata dell’alluminio è il risultato di un dialogo costruttivo tra amministrazioni locali, gestori ambientali e cittadini” dichiara Stefano Stellini, direttore generale di Cial. “La provincia di Chieti, in particolare, dimostra quanto anche nei territori in fase di consolidamento si possano raggiungere rese elevate. La rete Cial, oggi presente nel 70% dei Comuni italiani e al servizio del 78% della popolazione, è frutto di una strategia capillare che nel tempo ha saputo consolidarsi grazie a 432 convenzioni attive e alla collaborazione di oltre 430 operatori specializzati. Questo presidio diffuso ci consente di garantire non solo quantità crescenti di materiale raccolto, ma soprattutto qualità ed efficienza nel riciclo, generando benefici ambientali tangibili. Dal 2014 a oggi abbiamo erogato oltre 100 milioni di euro ai Comuni italiani, nell’ambito dell’accordo quadro AnciI-Conai, a sostegno di una raccolta di qualità che trova nel Veneto uno dei modelli più virtuosi.”
L’Abruzzo può contare su una rete diffusa e altamente specializzata di impianti di selezione dell’alluminio, che rappresentano un anello strategico della filiera circolare. Operano sul territorio aziende come Deco spa a San Giovanni Teatino, Eco.lan spa a Lanciano, Ecotec srl a Ortona, S.A.P.I. srl a Vasto e Gea srl a San Vincenzo Valle Roveto (Aq). Un’infrastruttura integrata nel sistema nazionale coordinato da Cial, che garantisce al territorio tracciabilità, efficienza operativa e valorizzazione economica dei materiali raccolti, trasformando ogni gesto quotidiano in un contributo concreto alla transizione ecologica.
In Abruzzo, come nel resto d’Italia, la raccolta differenziata dell’alluminio include numerosi oggetti di uso quotidiano. Oltre il 90% dell’alluminio immesso sul mercato è destinato infatti al settore alimentare: lattine per bevande, vaschette alimentari, bombolette spray, tubetti, fogli sottili, tappi a vite e scatolette per il pet food. Tutti questi imballaggi, anche se leggermente sporchi, possono essere riciclati purché svuotati del contenuto. Separare correttamente i materiali (es. rimuovere tappi in plastica o altri elementi compositi) e appiattire o appallottolare i piccoli pezzi aiuta a migliorare le performance di selezione negli impianti.
La raccolta avviene generalmente insieme alla plastica o, in alcuni casi, al vetro, a seconda delle disposizioni del singolo comune. Le differenti modalità dipendono infatti dagli impianti di selezione utilizzati a valle, motivo per cui anche territori confinanti possono adottare sistemi differenti. Una flessibilità organizzativa che consente di valorizzare al meglio le infrastrutture locali, mantenendo elevati standard di qualità nella raccolta.
Per un approfondimento, è disponibile la guida completa sul sito Cial: www.cial.it/raccolta-differenziata-alluminio
L’alluminio è un materiale che si rigenera completamente, mantenendo intatte le sue proprietà originarie. Nel 2024, grazie al riciclo di oltre 62.400 tonnellate di imballaggi in alluminio, è stato possibile evitare l’emissione di circa 442.000 tonnellate di CO₂ equivalenti e ottenere un risparmio energetico pari a 197.000 tonnellate equivalenti di petrolio.
Un risultato che conferma la centralità del riciclo dell’alluminio nella transizione ecologica: per produrre alluminio da materiale riciclato è sufficiente appena il 5% dell’energia necessaria alla produzione da materia prima. Ogni imballaggio usato diventa così una riserva di energia da reimmettere nel ciclo produttivo, riducendo sprechi, consumi ed emissioni.
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