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Costantino Vitagliano: «Volevo essere il più bello di tutti e per un po’ ci sono riuscito. A 50 anni rimpiango i tempi in cui ero il primo influencer italiano»

Ripubblichiamo l’intervista di Mario Manca a Costantino Vitagliano, pubblicata a giugno, una delle più apprezzate nel 2024.

Se aveste chiesto a Costantino Vitagliano cosa avrebbe voluto fare da grande vi avrebbe risposto: «Il più bello di tutti. E, per un po’, ci sono riuscito». Da quando, però, la malattia autoimmune che gli stava quasi costando la vita si è presentata alla sua porta Costantino Vitagliano, che ha sempre sfruttato la sua bellezza per lavorare oltre che stare bene con sé stesso, non si piace più. «Fino allo scorso ottobre mi sono sempre piaciuto, tant’è che nella mia vita sono andato in giro più nudo che vestito, ma adesso ho quasi paura a guardarmi allo specchio», racconta Costantino, che il 10 giugno compirà 50 anni. «Festeggerò come ogni anno con mia figlia, visto che adoro stare con lei. Poi, con calma, farò una grande festa con i miei amici più cari, quelli veri».

Che immagine le restituisce lo specchio oggi?
«Un’immagine che non mi piace. Ho l’acne giovanile, un po’ di pancetta, sono sottopeso. Sono in una fase della vita in cui sto cercando di recuperare la mia sicurezza, anche se prima della malattia non ho mai fatto punture o botox nonostante me lo abbiano proposto più volte».

Quanti anni sente di avere?
«Fino a non troppi mesi fa molti meno. Da quando mi è successo quello che è successo, me ne sento anche di più».

Parla della malattia autoimmune che l’ha colpita. Come sta adesso?
«Sono sotto cura, e sembra che stia funzionando. Sto scalando il cortisone, che è stato molto invasivo, e continuo con le iniezioni settimanali e con gli antinfiammatori naturali. Il dottore dice che devo avere pazienza, ma io non ne ho mai avuta. Sto imparando anche a fare questo».

Non ha mai menzionato di che malattia si trattasse: è stata una scelta voluta?
«Non le ho dato un nome perché è ancora tutto da definire, considerando che metti in atto dei tentativi per combatterla. La mia ha colpito la parte addominale e l’aorta ombelicale, con gli anticorpi che, anziché proteggermi, attaccano il mio organismo».

Cosa sente di aver perso rispetto a prima della diagnosi?
«La bellezza. La mia grande forza è sempre stata essere sicuro di me stesso».

Costantino Vitagliano «Volevo essere il più bello di tutti e per un po' ci sono riuscito. A 50 anni rimpiango i tempi in...

La sua autostima è sempre passata solo attraverso la bellezza?
«La forma fisica è sempre stato il mio primo biglietto da visita, come se fosse il mio abito della domenica, e questo mi ha sempre dato sicurezza. La fortuna è stata, però, conoscere tante persone che non avrei mai incontrato se non avessi avuto la notorietà che avevo. Una notorietà che mi ha dato ma che mi ha anche tolto».

Cosa le ha tolto?
«Quando è caduto il castello di Berlusconi e di Lele Mora in automatico siamo caduti anche noi che eravamo legati a quel sistema lì».

Se non fosse caduto dove crede che sarebbe oggi?
«Sarei andato avanti e avrei fatto più danni di quelli che ho fatto. Ogni volta che apparivo in televisione i dati d’ascolto si impennavano, ricordo quando me li mostrava Maurizio (Costanzo, ndr), da cui ho imparato tante cose. All’epoca era tutto in diretta, non come oggi che registri un video mille volte finché non ti piace: un tempo era solo “buona la prima”».

Perché Costantino Vitagliano funzionava in televisione?
«Perché sono sempre stato vero e non mi sono mai nascosto davanti a niente. Un ragazzo mi ha fermato mentre pranzavo l’altro giorno e ha detto che lui e suoi compagni mi odiavano anche se poi si vestivano come me, senza contare che le donne che non andavano con me se le facevano loro».

Pensa di essere diventato un modello da seguire?
«Più che un modello, sapevano che quello che facevo io funzionava e, di conseguenza, lo facevano anche loro. I tempi, però, sono cambiati, considerando che oggi i ragazzi Uomini e donne non lo guardano più, visto che passano tutti i giorni sui social».


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