Abruzzo

Costa (Forza Chieti) critica l’amministrazione comunale


“La bocciatura della ‘pregiudiziale’ presentata al Consiglio comunale, a firma dei consiglieri De Lio, Zappone e Costa, ha segnato una grave battuta d’arresto per la città. La decisione, presa senza un reale confronto, ha portato alla perdita di un’importante opportunità di dialogo su come incentivare gli investimenti e valorizzare il territorio”.

A dirlo è il consigliere di Forza Chieti, Stefano Maurizio Costa. “Si è trattato di un errore gravissimo – ha dichiarato il consigliere comunale Stefano Maurizio Costa –. Questa bocciatura ha impedito di aprire un confronto serio e costruttivo con chi voleva lavorare per il bene della città. Abbiamo perso l’occasione di garantire investimenti per circa 40 milioni di euro, che avrebbero dato nuova vita a un’area strategica e avrebbero portato benefici immediati per tutti i cittadini”.

La zona interessata, quella dell’ex ospedale San Camillo, è stata liquidata come un semplice “quartiere di periferia”, un’etichetta che secondo Costa non rende giustizia alla sua posizione centrale e facilmente accessibile. “Il San Camillo non è un angolo dimenticato della città – ha sottolineato –. È raggiungibile da vie importanti come via dei Tre Pini, via Martiri Lancianesi e via Trieste Del Grosso. È adiacente alla scuola De Lollis e può servire tutta la città, se solo si avesse il coraggio di guardare oltre il proprio naso”.

Ma non è solo una questione di posizione geografica. Il progetto bocciato prevedeva la realizzazione di una nuova struttura giudiziaria che avrebbe consentito l’accorpamento delle varie sedi attualmente sparse in città. “Una scelta che avrebbe portato efficienza e modernità – ha spiegato Costa –. Oggi molte cause civili si svolgono già da remoto e presto anche quelle penali seguiranno questa strada. È evidente che una struttura moderna e centralizzata sarebbe stata un valore aggiunto”.

La critica del consigliere non si ferma alla bocciatura, ma tocca anche la “mancanza di visione e coerenza politica. Quando si è trattato della ex caserma Berardi, nessuno si è opposto alla sua chiusura e trasformazione. Oggi è un punto di riferimento per l’arma dei carabinieri e per altri uffici centrali. Perché, allora, non è stato possibile trovare una soluzione condivisa per il San Camillo prima di portare la discussione in Consiglio?”, ha domandato Costa.

Secondo il consigliere, la politica locale deve assumersi la responsabilità di scelte coraggiose, anche quando possono risultare impopolari. “Chi amministra la città lo fa per delega dei cittadini – ha concluso – e ha il dovere di guardare avanti, anche a costo di rischiare critiche iniziali. Questa volta, però, si è scelto di tutelare il nulla, rinunciando a un progetto che avrebbe potuto portare benefici enormi. Ed è un errore che pagheremo tutti”.


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