Lazio

così Roma veglia sulla sicurezza del Giubileo dei Giovani

A Tor Vergata, non ci sono solo gli occhi dei fedeli rivolti al cielo. Ce ne sono altri, elettronici e silenziosi, puntati a terra per garantire che il grande abbraccio del Giubileo dei Giovani si svolga in totale sicurezza.

Sono 131 le telecamere remotizzate che formano la sofisticata piattaforma di sorveglianza messa in campo dalla Questura di Roma, tutte collegate al maxi led wall del Centro per la Gestione della Sicurezza dell’evento.

Un’infrastruttura tecnologica che consente di “disegnare” in tempo reale la mappa della sicurezza della spianata di Tor Vergata. Ogni varco, ogni settore destinato ai pellegrini, ogni movimento può essere visualizzato dagli operatori della Questura, pronti a intervenire alla minima segnalazione di criticità.

Ma non finisce qui. Oltre a questi occhi elettronici, altre 115 telecamere monitorano senza sosta le linee della metropolitana, con un occhio di riguardo per la linea A – in particolare le stazioni di Cinecittà e Anagnina – e per la linea C, snodi fondamentali per l’afflusso dei partecipanti all’evento.

Una rete capillare pensata per intercettare tempestivamente eventuali anomalie o situazioni potenzialmente rischiose anche lontano dalla spianata.

E a presidiare il tessuto urbano della Capitale ci sono più di 100 dispositivi ottici aggiuntivi, installati nei punti strategici della città e anch’essi accessibili da remoto dal centro di controllo.

Un sistema intelligente, pensato per adattarsi in tempo reale al flusso degli eventi e per coordinare al meglio l’intervento delle diverse forze in campo, dalla Polizia ai Vigili del Fuoco, fino alla Protezione Civile.

Una sorveglianza discreta ma costante, che non vuole invadere, ma proteggere. In una Roma che torna a essere cuore pulsante della gioventù del mondo, la sicurezza non è solo un dovere istituzionale: è una forma di rispetto verso chi è venuto da lontano per vivere un’esperienza di fede, speranza e condivisione.

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