«Così ignorate i nostri figli»
PESARO Per qualcuno è il vero calcio d’inizio di un iter che porterà alla realizzazione di un progetto maturato nel corso di anni e anni. Per altri, è l’apertura di un baratro verso l’incertezza. Quel che è certo è che il Polo delle Arti ha ottenuto finalmente un verdetto: il consiglio provinciale ha votato a favore della delibera che porterà al trasferimento delle dieci classi dei licei musicale e coreutico in centro città, per creare un unico grande liceo delle arti insieme al Mengaroni. Un sì tanto scontato quanto sofferto, vista la tenacia della contrarietà espressa tanto dai banchi dell’opposizione quanto per le strade e infine dalla “curva” della Sala Pierangeli, dove i genitori hanno “sfidato” le regole dell’Assise per gridare «questa è una dittatura» alzandosi dal fondo dell’aula verso il presidente della Provincia, Giuseppe Paolini, e gli altri consiglieri di maggioranza.
La delegazione
La rabbia dei contrari al trasferimento è montata esponenzialmente nel corso della giornata, esplodendo, come era prevedibile, a voto ultimato. I membri del consiglio hanno dovuto fare lo slalom tra gli studenti e i genitori per poter entrare nel palazzo di via Gramsci poco prima delle 15, dove già li attendevano con cartelli, striscioni e, per caratterizzare la protesta, anche con tamburi, sax e trombe. Una piccola delegazione di una ventina di manifestanti è invece entrata insieme ai consiglieri per seguire il destino della delibera provinciale.
La lettera
All’inizio, sapendo di non poter intervenire, hanno affidato al gruppo consigliare d’opposizione “La nuova Provincia” le loro istanze, riassunte all’interno di una lettera siglata dai rappresentanti dei genitori.«Abbiamo appreso del piano solo per vie ufficiose, senza un’adeguata comunicazione e senza la presentazione di una progettualità a sostegno di questa che non sembra una decisione ormai presa». E poi, i dubbi che più attanagliano genitori e figli: «Quale sarà la nuova offerta formativa proposta? Si parla di spostamento in centro, dell’utilizzo di più sedi, si propone una visione molto bohèmienne, un po’ alla “Saranno famosi”, mentre rimangono ombre sugli spazi a disposizione» ha letto il consigliere Daniele Malandrino.
Il rinvio
Queste e altre preoccupazioni sono state esplicitate anche dagli altri consiglieri di opposizione, tanto che Luca Serfilippi, anche sindaco di Fano, ha esordito chiedendo all’Assise di votare per un rinvio della questione, crollato però sotto i voti degli altri membri. «Siamo già in ritardo con i tempi di programmazione da sottoporre poi alla Giunta regionale» ha spiegato il consigliere Oriano Giovanelli con delega alla Programmazione scolastica, che ha aggiunto: «Il percorso che apriamo oggi finisce a dicembre col pronunciamento dell’Ufficio scolastico regionale a dicembre, in modo da avere certezze anche per il periodo degli open day – ha spiegato – prima invece verrà individuata una commissione che entro novembre verificherà le condizioni tecniche e finanziarie per la realizzazione del Polo delle Arti nel prossimo anno scolastico. E se così non fosse, lo rinvieremo al successivo». Chiamato a votare dopo un lungo dibattito tra maggioranza e opposizione, il consiglio provinciale ha optato, per poco, in direzione del sì: 7 favorevoli contro 6 contrari. A quel punto i genitori hanno iniziato ad applaudire sarcasticamente e a gridare verso Paolini e i consiglieri: «Se non volete far parlare noi, concedetelo almeno ai nostri figli!». E tra il baccano generale che riempiva l’aula anche un attacco molto duro: «Questa è una dittatura!».