così funzionava il ‘token’ della droga all’interno del clan
All’alba, le prime luci del giorno non hanno illuminato solo il traffico dei pendolari. A risvegliarsi sotto il rumore secco degli stivali dei Carabinieri, sono stati undici indagati ritenuti parte di un’organizzazione criminale che, da tempo, aveva trasformato la Capitale in una centrale dello spaccio a domicilio.
Cocaina e hashish consegnate porta a porta, tra Tor Bella Monaca, Borghesiana, Finocchio, Spinaceto, Fidene e perfino nella frazione di Albuccione a Guidonia Montecelio.
È l’ultima operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma ed eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Frascati. Un’indagine durata mesi, condotta con intercettazioni, pedinamenti e riscontri in strada.
Il cuore dell’organizzazione, secondo gli investigatori, batteva proprio tra le periferie più calde della città, dove la droga arrivava su richiesta. Ordinata via chat, consegnata come fosse un pacco di cibo d’asporto.
Il sistema era semplice e ingegnoso: il cliente scriveva, indicava luogo e quantità, e riceveva l’ordine a casa. Per eludere i controlli, i corrieri dello stupefacente utilizzavano auto a noleggio, sempre diverse, e abbandonate subito dopo le consegne.
E per identificarsi al momento del ritiro, niente nomi o frasi in codice: bastava il numero seriale di una banconota da 5 euro, inviato in chat. Una specie di “token” di sicurezza, come quelli digitali, ma in carta moneta.
Tra i nomi emersi nell’inchiesta, spicca quello di una donna, compagna di uno dei promotori del sodalizio, descritta come figura di vertice: teneva la contabilità, impartiva ordini, vigilava sulla disciplina interna.
Per lei sono scattati gli arresti domiciliari, con l’obbligo del braccialetto elettronico. Per altri otto membri del gruppo si sono aperte le porte del carcere. In due casi è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.
Durante le indagini, sono stati sequestrati oltre 3,5 chilogrammi di cocaina e arrestate in flagranza cinque persone. Un giro milionario, alimentato da una rete efficiente e silenziosa. I militari hanno trovato armi da fuoco nella disponibilità del gruppo, a conferma della pericolosità dell’organizzazione.
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