Basilicata

Cosenza, la Cgil scende piazza a sostegno della Global Sumud Flotilla: «Fermiamo la barbarie»

Cosenza si mobilita per la pace e la solidarietà internazionale: a Piazza XI Settembre, una manifestazione promossa dalla CGIL di Cosenza e dalla CGIL Pollino Sibaritide Tirreno a sostegno della Global Sumud Flotilla, la più grande iniziativa indipendente mai avviata per portare aiuti umanitari ai civili della Striscia di Gaza e spezzare l’assedio navale imposto da Israele.


COSENZA – Ieri, Piazza XI Settembre a Cosenza si è trasformata nel cuore pulsante della solidarietà internazionale. La CGIL di Cosenza e la CGIL Pollino Sibaritide Tirreno hanno guidato una mobilitazione che ha visto la partecipazione di lavoratori, pensionati, studenti, associazioni e cittadini, tutti uniti nel sostenere la Global Sumud Flotilla, la più grande iniziativa indipendente mai realizzata per portare aiuti umanitari ai civili della Striscia di Gaza e spezzare l’assedio navale imposto da Israele. La piazza ha ricordato che la giustizia e la compassione non conoscono confini: fioriscono dove le persone scelgono di restare umane. A Cosenza, la solidarietà ha trovato corpo e voce, dimostrando che anche il dolore più profondo può trasformarsi in forza collettiva e accendere la speranza.

La manifestazione promossa dalla CGIL a sostegno della Global Sumud Flotilla

Massimiliano Ianni, segretario generale CGIL Cosenza, ha dichiarato: «A Cosenza e in molte piazze italiane, manifestiamo per sostenere la flottiglia che porta cibo e medicinali al popolo di Gaza. Denunciamo con forza il genocidio in corso attuato dal governo israeliano: siamo fermamente contrari a questa politica. Questa iniziativa è cruciale. Qualora la flottiglia venisse fermata, la CGIL, insieme ad altre associazioni e sindacati, proclamerà uno sciopero generale. Bloccheremo porti strategici italiani – Gioia Tauro, Livorno, Genova – e paralizzeremo l’economia nazionale e internazionale per difendere la vita e i diritti della popolazione di Gaza. Troppi governi, tra cui quelli italiano, spagnolo e francese, restano indifferenti. Per questo è fondamentale intensificare la mobilitazione e tradurre la solidarietà in azioni concrete».

Nei prossimi giorni, l’Italia tornerà in piazza. Nel mese di ottobre – probabilmente il 25 – la CGIL manifesterà nuovamente in sostegno del popolo di Gaza. Il 12 ottobre la Marcia della Pace PerugiAssisi sarà un altro momento cruciale, con la CGIL al fianco dei cittadini. «Serve una mobilitazione generale: cittadini e istituzioni insieme», conclude Ianni. «Solo con azioni concrete, non solo parole, potremo lanciare un segnale forte contro il genocidio e difendere i diritti umani a Gaza».

Andrea Ferrone, segretario CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, ha aggiunto: «Siamo qui per sostenere la più grande operazione umanitaria mai realizzata per portare aiuti laddove bambini, donne e persone innocenti subiscono gravi violazioni dei diritti umani. Questa flottiglia rappresenta la speranza di rompere la prigionia del popolo palestinese e fermare il genocidio».

Il professor Luca Magnelli, richiamando il documento di Francesca Albanese, ha evidenziato come le nostre economie siano intrecciate a quella israeliana: «Si tratta di un sistema che possiamo definire un’“economia del genocidio”, costruita sulla macchina del profitto economico».

Gli interventi in Piazza XI Settembre

Durante la manifestazione, volantini informativi hanno raccontato le minacce ricevute dalla flottiglia, incluso il volo intimidatorio di due cacciabombardieri israeliani sulla base di Sigonella. La giornata ha visto interventi appassionati di rappresentanti di associazioni locali, studenti e figure istituzionali, tra cui Elena Hoo (Auser Rende), Alfonso Senatore (docente Unical), Federico Giordanelli (La Base), Sergio Crocco (La Terra di Piero), Maria Pia (Unical per la Palestina) e Salvatore Giordano (Presidente Consiglio Comunale dei Giovani di Cosenza).

La manifestazione di Cosenza conferma come la solidarietà non conosca confini e ribadisce un messaggio chiaro: fermare la violenza significa anche mobilitarsi attivamente, unendo cittadini, lavoratori e istituzioni in una rete internazionale di sostegno ai più vulnerabili.


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