Cosenza, intossicazione botulino: 3 persone in rianimazione

Dopo il caso di Cagliari, dove sei persone tra cui un bimbo di 11 anni, sono state ricoverate dopo aver mangiato street food a una festa, dalla Calabria arriva la notizia di una sospetta intossicazione alimentare da botulino per le tre persone ricoverate nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cosenza. Ai due 17enni ricoverati mercoledì sera dopo avere mangiato un panino a Diamante, si è aggiunta un’altra persona che presentava gli stessi sintomi dei due, annebbiamento della vista e vomito. Proprio questi sintomi, riferiti già ieri sera dai familiari dei ragazzini, ha indotto i sanitari ad ipotizzare il botulino come causa. Al momento i tre pazienti sono tutti in prognosi riservata ed uno versa in gravi condizioni. Ai due che presentavano sintomi più severi, è stato iniettato il siero anti-botulino arrivato da Taranto. Intanto, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato un’indagine epidemiologica e sono stati prelevati dei campioni di cibo contenuti all’interno del food track parcheggiato a Diamante, dove è stato acquistato il cibo. Proprio in relazione al caso di Cagliari il ministero della Salute ha ritirato alcuni lotti di polpa di avocado.
I sintomi da intossicazione sono “annebbiamento e sdoppiamento della vista, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre, difficoltà nell’articolazione della parola, difficoltà di deglutizione secchezza della bocca e delle fauci, stipsi”. In molti casi – con informa l’Istituto superiore della Sanità nella sua pagina web – compare anche la ritenzione urinaria. “Nelle forme più gravi si assiste all’insufficienza respiratoria che può avere esito fatale per blocco della conduzione nervosa ai muscoli responsabili della respirazione. La sintomatologia caratteristica del botulismo ha una progressione simmetrica (interessa sia l’emisfero destro che quello sinistro del corpo) e discendente (dalla testa, al collo, al torace, fino alla paralisi degli arti) e si manifesta con una paralisi flaccida. Nonostante la malattia possa essere mortale, se diagnosticata in tempo si risolve totalmente in tempi che possono variare da qualche settimana a diversi mesi. Il trattamento comprende la terapia di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo. Nei casi più gravi può essere necessario il ricorso alla ventilazione assistita nonché alla nutrizione parenterale. La terapia specifica consiste nella somministrazione di un siero iperimmune. Tale siero di antitossine botuliniche, distribuito dal ministero della Salute tramite la rete della scorta nazionale antidoti, deve essere somministrato in prima possibile, senza attendere gli esiti della diagnosi di laboratorio e in ambiente controllato. Pertanto il paziente affetto da botulismo necessita del ricovero ospedaliero, possibilmente in terapia intensiva”.
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