Cosenza Calcio tra cessione e futuro: per ora solo misteri da parte di Guarascio
Tutto fermo in casa Cosenza Calcio: Guarascio pensa alla cessione, ma il futuro resta indecifrabile e pieno di misteri. L’atteggiamento del presidente, però, non è quello di chi vuole continuare a far calcio
COSENZA – La domanda più ricorrente in questi giorni a Cosenza è solo una: vende o non vende? Il riferimento, neanche a dirlo, è al patron del Cosenza Calcio, Eugenio Guarascio, e alla possibilità che concluda al più presto la cessione della società rossoblù. È quello che vuole la tifoseria, ma è quello che desidera un po’ tutta la città dei Bruzi, tessuto economico compreso. Parentesi: a proposito di questo argomento, sono tanti gli sponsor che stanno rivelando di non voler più associare il proprio nome a quello del Cosenza Calcio se dovesse continuare ad operare l’attuale proprietà. Doveroso dirlo, sicuramente dolorosa come reazione, ma è così e bisogna prenderne atto. Le macerie della stagione appena conclusa, d’altronde, incidono in maniera pesante e non possono essere nascoste sotto il tappeto.
POCHI FATTI CONCRETI, LE TRATTATIVE CONTINUANO MA ORA SI LAVORA SODO SOLO PER L’ISCRIZIONE IN SERIE C
Tornando all’eventualità di cui sopra, c’è da dire che se si fosse in presenza di una proprietà che non ha intenzione di vendere, sarebbero stati messi in atto dei “comportamenti concludenti” (nel diritto sono definiti così i fatti concreti) volti a programmare la prossima stagione. E invece non si sta facendo nulla, né si sta pianificando il lavoro di chi dovrebbe in questi giorni occuparsi della logistica. Come più volte ricordato, si sta portando avanti la sola iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Per cui, per logica, si è naturalmente portati a pensare che la cessione della società possa essere imminente, anche perché i contatti con i possibili acquirenti continuano e di trattative ne esiste più di una. Dunque, di certe incombenze se ne dovrà occupare la società eventualmente subentrante.
GUARASCIO CHIAMATO A FAVORIRE IL CAMBIO DI PROPRIETA’ DEL COSENZA CALCIO PER UN FUTURO PIU’ DIGNITOSO
Se poi non si vuole vendere e si continua imperterriti a rimanere fermi, arriverà il giorno in cui si dovrà rispondere delle proprie azioni assumendosi la responsabilità di tale inattività. Tanto più che anche molte delle professionalità rimaste in forza al club non hanno intenzione di continuare con la stessa proprietà. E questo la società lo sa, o se vuole può intuirlo con un po’ di arguzia. A quel punto bisognerebbe rifondare tutto (e nessuno sta lavorando, o pensando di lavorare, in tal senso). Il tempo, però, scorre inesorabile e se lo scenario fosse quello descritto sopra, una partenza in gravissimo ritardo non sarebbe un’eventualità da scartare.
Per questo, dunque, per il bene della squadra e per le sorti del calcio cosentino è fondamentale che, se esistono le condizioni, il cambio di proprietà sia favorito e non ritardato o, addirittura, osteggiato. Non è un favore da fare a nessuno, è chiaro. Ma sarebbe un segno di rispetto per la dignità del calcio cosentino, stanco di vedere maschere e rappresentazioni invece di passione e progettualità.
REAGIRE SUBITO ALLA RETROCESSIONE DEI LUPI È OBBLIGO INDIFFERIBILE
C’è poi un’altra considerazione da fare, non meno importante. Quando si retrocede bisogna essere più forti di quanto si sia potuto essere in passato. La sfida da raccogliere, infatti, non è per nulla trascurabile e gli obblighi a quel punto diventerebbero più chiari e “pesanti” da sostenere: su tutti, quello di investire più di quanto sia mai stato fatto perché sarà necessario lottare per il ritorno immediato in Serie B. La scommessa va vinta in partenza. Non sembrano esserci alternative.
La struttura societaria, per far questo, deve poi essere improntata all’ottimismo, alla condivisione e alla solidarietà, e mai ad una conduzione “chiusa”, renitente, refrattaria a qualsiasi sollecitazione costruttiva, incapace di comunicare senza creare attrito, impopolare nelle decisioni, vendicativa, diffidente, ostile e inopportuna. Se non sarà così, la depressione dovuta alla retrocessione non si supererà molto facilmente. Anzi. Ma dovrà essere così, chiunque ci sia alla guida della società Cosenza Calcio d’ora in avanti. Cosenza e il Cosenza oggi hanno bisogno di nuova linfa e di orizzonti di speranza. Non di misteri e immobilismo.
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