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Cos’è la Kamchatka, la penisola nell’estremo oriente russo colpita dal terremoto

Fino a poche ore fa la Kamchatka era conosciuta pressoché esclusivamente per il suo ruolo strategico nel celebre gioco da tavolo Risiko. Purtroppo la vasta penisola situata nell’estremo oriente russo è stata colpita da un violento terremoto di magnitudo 8.8. L’area fa parte dell’Anello di Fuoco del Pacifico – una cintura geologica che circonda l’Oceano per oltre 40 mila chilometri – ed è tra le più esposte a sismi e fenomeni vulcanici.

Cos’è e dove si trova la Kamchatka

Caratterizzata dalla natura selvaggia e da fenomeni geologici che le sono valsi l’appellativo di “penisola di fuoco”, la Kamchatka è una penisola lunga 1.250 chilometri e ha una superficie di circa 270 mila chilometri. Bagnata dall’Oceano Pacifico sul litorale orientale e dal Mare di Ochotsk su quello occidentale, la penisola forma con le isole del Commodoro e l’isola Karaginskij il territorio della Kamchatka della Federazione russa. Ospita 350 mila abitanti – la quasi totalità di etnia russa e qualche migliaio di coriachi – che si trovano principalmente nel capoluogo della regione si trova principalmente nel capoluogo della regione, la città di Petropavlovsk-Kamčatskij. Gli altri sono stanziati nei territori meridionali.

La Kamchatka è patrimonio Unesco per i suoi oltre 300 vulcani, di cui una trentina attivi. Il più famoso è il Klyuchevskaya Sopka, tra i più grandi al mondo. Come evidenziato in precedenza, l’intensa attività geologica è legata indissolubilmente alla sua posizione geografica: la penisola si trova sopra una sezione della Cintura di Fuoco del Pacifico, una zona in cui le zolle oceaniche sprofondano al di sotto di quelle continentali secondo il fenomeno della subduzione nella teoria della tettonica delle placche. Un fattore di rischio significativo, tanto da richiedere il monitoraggio costante degli scienziati.

La Kamchatka è già stata colpita da violenti terremoti nella sua storia. Nel 1952 un sisma di magnitudo tra 8.5 e 9.0 generò uno tsunami con onde fino a 18 metri e causò oltre 2.300 morti. Più recentemente, nel 2020 si verificò un terremoto di magnitudo 7.

5, generando un’allerta tsunami estesa ma con danni contenuti. Quello avvenuto poche ore fa conferma le preoccupazioni degli esperti circa l’Anello di Fuoco, destinato a essere teatro di nuovi eventi sismici di portata considerevole.


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