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cosa è successo – Il Tempo


È stato uno dei terremoti più forti mai registrati quello di magnitudo 8.8 che ha colpito la Kamchatka, penisola scarsamente popolata dell’estremo oriente russo. Il sisma ha provocato tsunami in Giappone, alle Hawaii e sulla costa occidentale degli Stati Uniti, ma finora non sono stati registrati morti né danni ingenti. Allerte per il pericolo di onde anomale sono state annunciate e poi in alcuni casi revocate nel corso della giornata anche in Messico, Cina, Perù, Galapagos, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Vanuatu e Polinesia.

Il peggio sembra essere passato, anche se, a distanza di ore dalla scossa avvertita alle 8.25 ora giapponese (l’1.25 nella notte tra martedì e mercoledì in Italia), ci sono ancora Paesi che temono di essere investiti dalle sue conseguenze. Come il Cile, che ha innalzato l’allerta tsunami ai massimi livelli e ha ordinato l’evacuazione di centinaia di persone dalla costa che affaccia sull’Oceano Pacifico. In Russia, dove l’epicentro del terremoto è stato localizzato a circa 119 chilometri a sud-est della città di Petropavlovsk-Kamchatsky, gli abitanti si sono allontanati verso l’entroterra, mentre i porti venivano sommersi dalle alte onde, che non hanno però superato i 6 metri. Il sisma ha danneggiato un asilo locale, che non era in funzione perché in fase di ristrutturazione.

Molte persone sono rimaste ferite mentre cercavano di abbandonare gli edifici. Il Cremlino ha lodato il buon funzionamento dei sistemi di allerta, che hanno tempestivamente avvisato gli abitanti della Kamchatka del pericolo. “In generale, anche la resistenza sismica degli edifici ha dato prova di efficacia”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, “grazie a Dio non ci sono vittime”. Il terremoto, però, a cui sono seguite numerose scosse di assestamento di magnitudo 6.9, ha causato l’eruzione nella penisola del vulcano Klyuchevskaya Sopka, il più grande attivo nell’emisfero settentrionale.

In Giappone decine di persone si sono riversate nei centri di evacuazione, nei parchi in cima alle colline e sui tetti delle città che affacciano sul Pacifico. In molti si è fatto strada il ricordo ancora vivo del terremoto e del conseguente tsunami che nel 2011 causarono il disastro nucleare a Fukushima. L’Aiea ha confermato che le centrali nucleari non hanno subito danni per il terremoto. Anche alle Hawaii si è temuto il peggio, con le auto in fuga che hanno intasato le autostrade di Honolulu. Ordini di evacuazione, poi revocati, erano infatti stati emessi per la Big Island e a Oahu, l’isola più popolata. Questo terremoto è fra i dieci più potenti mai registrati. Si è verificato lungo la cosiddetta ‘Cintura di fuoco’ del Pacifico, una serie di faglie sismiche intorno all’Oceano Pacifico dove si verificano la maggior parte dei terremoti del mondo.


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