Toscana

Cortona in un bestseller, la città nell’ultimo libro di John Grisham “Lo scambio”


Cortona è una delle città raccontate ne «Lo scambio» l’ultimo libro di John Grisham. L’autore americano ha venduto più di 300 milioni di libri nella sua carriera e a ottobre è uscito il volume-sequel di uno dei suoi più grandi successi, «Il socio». In «Lo scambio» (Mondadori, 2023) i due  protagonisti Mitch e Abby McDeere in viaggio da Manhattan a Roma, scoprono il borgo etrusco. Qui avrebbero dovuto soggiornare per poco tempo, ma poi, attratti dalla bellezza di Cortona, ci restano a vivere un anno.

«Abbiamo lasciato le isole e girato l’Europa per qualche mese, zaino in spalla e in treno. Un giorno ci siamo trovati nella suggestiva cittadina di Cortona, in Toscana. Non molto distante da Perugia […] Il primo mese ci siamo divertiti così tanto che abbiamo deciso di fermarci ancora. La proprietaria gestiva anche un bed and breakfast lì vicino, sempre zeppo di turisti americani e inglesi che volevano lezioni di cucina. Anche Abby le seguiva, e si è subito appassionata alla gastronomia italiana. Io mi sono concentrato sui vini».

La storia è ambientata nel 2005 e inizia da New York, Mitch è socio del più grande studio legale del mondo, Abby è editor di libri di cucina. L’avvocato deciderà di partire per l’Italia insieme alla moglie dopo che uno stimato socio romano gli chiede di aiutarlo in un delicato caso internazionale. Grisham a Time Magazine ha dichiarato che anche «The Exchange» (titolo del libro in lingua originale), potrebbe diventare un film se Tom Cruise, l’interprete di Mitch McDeere ne «Il socio», lo vorrà.

«Essere menzionati in un bestseller internazionale è, per la nostra città, un segno tangibile di rappresentare una delle mete più ambite e la riprova che, nonostante l’agguerrita concorrenza, il lavoro svolto negli ultimi cinque anni in ambito turistico e culturale è ampiamente positivo – dichiara l’assessore al Turismo, Francesco Attesti – Queste cose non avvengono per caso o perché Cortona è già conosciuta, piuttosto accadono perché il lavoro fatto sulla promozione ha funzionato a dovere».


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