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Cortina, via alla coppa del mondo di bob e skeleton


Il count dow, 81 giorni all’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026: lavori a pieno ritmo e qualificazioni già in atto in tutto il mondo. Sci acrobatico in Austria, short track in Polonia, pattinaggio di figura in Finlandia, pattinaggio di velocità in Canada. Poi, Cortina. Quella pista che è la testimonianza della volontà italiana di non andare a gareggiare all’estero ma di costruire qualcosa che possa durare nel tempo. Non più soldi buttati via, le solite cattedrali nel deserto di cui anche il mondo dello sport è pieno. La pista sarà utilizzata anche nel 2028, per le Olimpiadi invernali giovanili, cui il Cio tiene molto. E poi si troverà il modo di farla vivere anche in futuro. Ma intanto, ecco la prima tappa della Coppa del Mondo di bob e skeleton che arriva a Cortina e trasforma lo Sliding Centre in un laboratorio olimpico a cielo aperto. Un banco di prova decisivo per atleti, tecnici e Federazioni, ma anche per l’impianto stesso.

Da oggi a giovedì il tracciato sarà interamente dedicato agli allenamenti ufficiali: quattro giorni intensi in cui le squadre testeranno materiali, linee di curva, regolazioni millimetriche delle slitte e comportamento del ghiaccio sotto carico. Da venerdì a domenica si entrerà nel vivo dell’evento: prima lo skeleton, disciplina spettacolare in cui gli atleti scendono a testa avanti sfiorando i 130 km/h; poi il bob a due e il bob a quattro e anche qui si toccheranno i 130-140 chilometri all’ora. Saranno 18 gli azzurri al via: un team nutrito, impegnato a conoscere la pista metro per metro e a cogliere ciascuna occasione per costruire un vantaggio competitivo in vista dei Giochi. La struttura, realizzata grazie all’impegno congiunto di Simicoi e del Mit (ministero trasporti), è stata costruita a tempo di record dalla Ditta Pizzarotti di Parma e si presenta al grande pubblico in un clima già fortemente pre-olimpico.

Intanto, Giovanni Malagò, n.1 della Fondazione Milano-Cortina 2026, in settimana sarà a New York alle Nazioni Unite per perorare la causa della tregua olimpica. Con lui la nuova presidente del Cio, Kirsty Coventry.

“Il bilancio della Fondazione sarà in equilibrio, continueremo a sviluppare le opere anche dopo le Olimpiadi e le completeremo tutte perché quando si prende un impegno si mantiene. Avevo detto nel 2023 che non saremmo riusciti a realizzare tutto e aprire i cantieri durante i Giochi sarebbe stato paradossale”, le parole di parole di Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, a Rai Radio anch’io lo sport in merito alle opere per i Giochi di Milano-Cortina. Poi, parlando dell’aumento dei costi per le Olimpiadi, il ministro chiarisce come “si confondono quelli per l’organizzazione con gli investimenti per le infrastrutture. L’aumento dei costi è stato del 20% in cinque anni, abbiamo la consapevolezza che ci sono state cose nel mondo che hanno determinato questi aumenti.

Parliamo di meno di 2 miliardi rispetto agli 1,6 miliardi che erano stati stimati 5 anni fa, ai quali si associano 3,5 miliardi di investimenti su opere pubbliche delle quali il 15% dedicate a infrastrutture sportive. A questi si associano tre miliardi e mezzo di investimenti sulle opere pubbliche, delle quali il 15% dedicate a infrastrutture sportive. Il bilancio della Fondazione Milano-Cortina sarà in equilibrio. E continueremo a sviluppare le opere anche dopo le Olimpiadi. Avevo detto nel 2023 che non saremmo riusciti a realizzare tutto e aprire il cantiere durante i Giochi sarebbe stato paradossale. Completeremo tutte le opere, quando si prende un impegno si mantiene”.


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