Corteo pro Palestina. Vicenza: Rucco vs Possamai. Si somigliano?
Non passa un sabato tranquillo per Francesco Rucco, consigliere di Fratelli d’Italia, che ancora una volta punta il dito contro il sindaco Possamai per i “lamentati” disordini causati da una manifestazione dei centri sociali anche se, stando alle cronache del GdV in tempo reale e se non lo si volesse tacciare di “simpatie sindacali”, le previste intemperanze del corteo pro Palestina, nel momento in cui scriviamo comunque successivo alle scudisciate del consigliere di FdI, sarebbero state preventivamente azzerate dalle forze dell’ordine (leggi “Il corteo anti-Israele sfila pacificamente in una Vicenza blindata“).
Una colpa grave questi “disordini”, secondo Rucco, che allega alla sua nota uno scatto che pubblichiamo in copertina ma che potrebbe fare il pari con quello amatoriale e generico, di cui sopra, inviatoci da un nostro lettore, e con quello addirittura bucolico de Il Giornale di Vicenza, che proponiamo di seguito ed onestamente più credibile perché accompagnato da un video in cui canti e balli di bambini e mamme non sembrano evocare gli spettri del Fratello d’Italia.
Ma Rucco, ovviamente da consumato copione politico, bipartisan per altro, in avvicinamento alle elezioni regionali, non ha esitato a unire i puntini tra i manifestanti e la parte politica più estrema che sosterrebbe (molto improbabile per chi la conosce davvero, ndr) il primo cittadino attuale, che per suo conto si espone col petto in fuori alle sferzate dell’ex sindaco, ora proiettato verso la regione Veneto.
Non c’è giorno, infatti, che Possamai, scendendo sul piano dell’avversario, che, però, degli slogan sulla sicurezza, che ne peggiorano la percezione a Vicenza, ha la primogenitura, non voglia dimostrare al “duro” Rucco di essere più duro di lui, mentre nel frattempo, senza riflettori accesi (al ritorno dagli USA se Trump ci concederà energia low cost li accenderemo noi), continua a distribuire prebende, incarichi e affarucci old style.
“Non abbiamo ancora finito di ascoltare le note trionfalistiche con cui il sindaco Possamai e il prefetto hanno annunciato il famoso Patto per la Sicurezza, tra squilli di trombe e voli di farfalle, che ci ritroviamo oggi con la parte ovest della città bloccata per una manifestazione organizzata dai centri sociali e dalla sinistra antagonista”, rincara la dose Francesco Rucco, con una verve che ormai potremmo definire trademark a fronte delle prove di scena del debuttante, in queste pieces, Possamai, sostenuto per la scalata a Palazzo Trissino Baston più che dagli “estremisti” paventati da Rucco, da Variati e Guzzo, storici esponenti politici di spicco e di qualità della città, che, però, hanno fatto del “conservatorismo” la loro bandiera, ammantata dai fumogeni del progressismo.
Il consigliere Rucco ha, poi, rincarato la dose, definendo il sabato vicentino “paralizzato per soddisfare la parte più estrema e radicale che supporta il centrosinistra”. Non è mancato il richiamo a manifestazioni passate, quelle che – sottolinea – “hanno provocato scontri tra antagonisti e forze dell’ordine.”
Ma Rucco non si ferma qui. Anzi, sferra un colpo diretto: “La sicurezza promessa da Possamai è finta, esattamente come tutto il racconto della sua amministrazione. È solo un film, proiettato ora sulla Basilica Palladiana, ora sulla stampa locale con il miraggio dei Patti per la Sicurezza.”.
E qui, l’ex sindaco trova anche il tempo per un’analogia: “Alla luce del giorno, la Basilica torna quella di sempre e i Patti per la Sicurezza si rivelano per quello che sono: chiacchiere vuote.”
Con un pizzico di sarcasmo, Rucco si chiede se forse il sindaco Possamai non parlasse davvero di un “patto” per la sicurezza… dei centri sociali: “Perché quella è l’unica che sembra garantire con puntualità.”
Il consigliere di Fratelli d’Italia conclude con un appello – o meglio, un’accusa –: “Vicenza merita un’amministrazione capace di difendere davvero i cittadini e di garantire una città sicura e vivibile. Non possiamo permettere che la città continui a essere ostaggio di una minoranza estrema che detta l’agenda del sindaco.”
Insomma, se il Patto per la Sicurezza aveva lo scopo di rasserenare gli animi in città, sembra che per Rucco non abbia funzionato… alla prima prova, quella del corteo pro Palestina.
O magari la vera battaglia, più che per la sicurezza, si combatte ormai sull’opinione pubblica, a colpi di dichiarazioni roboanti e metafore pungenti.
Dimenticando, da una parte, quella del centro destra – destra di fare mea culpa per la vecchia amministrazione, che di careghe e strapuntini ha fatto il suo sostegno, e, dall’altra, quella del centro sinistra – centro (altro che sinistra!), evitando di mantenere le promesse elettorali di rinnovamento.
Qui Rucco ha genericamente ragione, anche se non precisa le accuse, essendo stato anche lui attore di questo stile di atavico mal governo cittadino, che ha ridotto Vicenza al, basso, livello attuale, non degno delle sue potenzialità ma di cui sono responsabili anche quei cittadini che continuano a partecipare al ballo dialettico (e/o dei favoricchi e favoroni) preoccupandosi solo delle proprie esigenze immediate, dimenticandosi del bene comune “biancorosso”, quello che esibiscono solo allo stadio.
Ah, se la città ogni giorno diventasse il Menti con un perenne corteo pro Vicenza e non solo pro Palestina o pro popoli annientati di turno!
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