Marche

“Corpo in movimento, vita in salute” I consigli degli esperti (Videointervistte)

PORTO SAN GIORGIO – Ieri pomeriggio alla sala Castellani, in occasione della Festa dello Sport il convegno con la nutrizionista Nicoletta Venanzi e il medico di medicina generale, Alessandro Carpinelli. «Non dobbiamo aspettare di dedicarci alla gestione del corpo quando si ha già un problema serio. Conta il valore che si dà alla propria salute e questo nostro messaggio vorremmo portarlo anche nelle scuole per trasmetterlo prima ai ragazzi e poi ai genitori» ha rimarcato Antonio Belleggia, presidente della società Asc-Attività Sportive Confederate.

“Corpo in movimento, vita in salute

Da sin Nicoletta Venanzi, Alessandro Carpinelli, Antonio Belleggia e Giulia Vagnozzi

In occasione della Festa dello sport sangiorgese edizione 2025, non poteva mancare il convegno su sport e salute. L’incontro, ieri pomeriggio alla sala Castellani, è stato aperto dai saluti della consigliera provinciale allo sport, Giulia Vagnozzi: «Lo sport può essere una medicina per i danni della vita sedentaria». Il convegno, intitolato “Corpo in movimento, vita in salute: combattere la sedentarietà dall’adolescenza alla terza età” con relatori la nutrizionista Nicoletta Venanzi e il medico di medicina generale, Alessandro Carpinelli, è stato incentrato su prevenzione e benessere attraverso lo sport come attività per stare bene, dall’infanzia alla terza età.

«Non dobbiamo aspettare di dedicarci alla gestione del corpo quando si ha già un problema serio. Conta il valore che si dà alla propria salute e questo nostro messaggio vorremmo portarlo anche nelle scuole per trasmetterlo prima ai ragazzi e poi ai genitori» ha rimarcato Antonio Belleggia, presidente del Comitato provinciale Asc (Attività Sportive Confederate) di Macerata e presidente regionale Marche del Consorzio SerMarca. Presente anche Carlo Ricolo, presidente regionale Marche Asc Attività Sportive Confederate.

Alessandro Carpinelli, specialista in medicina generale, ha parlato dei «danni indotti dalla sedentarietà, con soggetti completamente o in parte inattivi. La sedentarietà espone l’organismo ad una serie di danni, appunto, che dall’infanzia si ripercuotono fino all’età adulta. L’attività fisica rappresenta la base e la prevenzione delle malattie mentre la sedentarietà ha conseguenze importanti a livello metabolico, cardiologico, neurologico e psichico».

Nei bambini e nell’età pre-puberale, «l’obesità sta diventando una piaga sociale, – ha aggiunto Carpinelli – per il troppo tempo passato davanti alla tv. Fin dai primi anni di vita, ci sono specifiche linee guida da rispettare per evitare sindromi metaboliche riguardanti colesterolo e trigliceridi che possono incidere sul quadro del benessere vascolare dell’individuo. L’obesità ha ripercussioni negative anche quando si cresce. Serve equilibrio tra attività fisica e dieta. Anche senza perdere peso, chi pratica attività fisica avrà comunque parametri metabolici migliori rispetto ai sedentari». Inoltre, l’attività fisica «ha benefici – il punto di Carpinelli – anche sulle funzioni cognitive, sulle prestazioni scolastiche, sulla memoria e la concentrazione, migliora l’autostima e la qualità del sonno, abbatte lo stress e l’ansia grazie al rilascio delle endorfine. I benefici dello sport nella vita dei bambini poi si mantengono anche nella vita adulta, con meno possibilità di sviluppare patologie cardiologiche. L’attività fisica contrasta problematiche di natura neurologica e psichiatrica. Negli anziani fornisce dei notevoli benefici, sia per i muscoli che per il sistema nervoso, anche per gli over 75. Bastano anche piccoli accorgimenti, come salire le scale piuttosto che usare l’ascensore. L’impoverimento dei muscoli ha come conseguenza l’osteoporosi, quindi l’indebolimento delle ossa e i presupposti per le fratture». Dunque, in una piramide delle priorità bisogna mantenere il corpo in movimento ogni giorno, il più possibile, con attività fisica dalle 3 alle 5 volte a settimana, con esercizi aerobici, nuoto, camminata veloce, bici, stretching, yoga e pesi, cercando di stare seduti il meno possibile, evitando pc e videogiochi.

La nutrizionista Nicoletta Venanzi si è concentrata, invece, sulla prevenzione in fatto di alimentazione per uno stile di vita sano, «senza privazioni o eccessi». Le patologie insorgono, quando c’erano già fattori prima silenziosi. «Il 32% degli italiani – ha ricordato Venanzi – risulta in sovrappeso e l’11% è obeso, con l’inattività fisica che figura tra le principali cause di morte. Una dieta equilibrata riduce il rischio di malattie cardio-metaboliche e anche malattie neuro degenerative». È consigliabile una dieta varia ed equilibrata, bilanciando proteine e carboidrati, senza privazioni e senza eccessi (come il junk food), senza dimenticare la giusta idratazione di acqua (2 litri al giorno per le donne e 2 litri e mezzo per gli uomini). Nella piramide alimentare non deve mancare il consumo di diversi alimenti nell’arco della settimana, tra cui frutta e verdura (meglio se biologici), legumi 3/4 volte a settimana, carne bianca, pesce e uova, evitando il più possibile i salumi salati. Il tutto, abbinato all’attività fisica ma anche alla vita sociale.

Serena Murri

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