Coppa Davis, Flavio Cobolli: «Da tre giorni è il giorno più bello della mia vita»
Sembra un film, uno di quelli in cui ci dicono che il lavoro porta al successo nonostante gli ostacoli. La partita che ha portato il punto decisivo all’Italia è il degno finale di questo film con gli sguardi di Berrettini e Cobolli che si incrociano a ogni scambio fra panchina e campo.
Da questa storia di amicizia viene la terza Davis consecutiva, vinta da una squadra di campioni, senza i suoi due Top 10, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, senza Luciano Darderi e Matteo Arnaldi, ma con Lorenzo Sonego, Andrea Vavassori e Simone Bolelli.
La colla si chiama Filippo Volandri, capitano Davis da cinque anni, da tre campione. «Forse ho versato più lacrime per questa che per le altre. Questa è fantastica, ma diversa. Sono strafiero e orgoglioso, per chi fisicamente era qui e per chi non c’era e si è fatto sentire. Cobolli era sotto 1-7 alla sua prima finale, ha ribaltato una partita da campione vero. Vincerla fuori è stato meraviglioso, ma in casa ha un sapore fantastico, ora dobbiamo inventarci qualcosa per darci un altro obiettivo. Ho una squadra meravigliosa e giovane, oggi ce la godiamo. Devo ringraziare chi mi ha dato fiducia e mi ha dato questo onore. Vederli crescere è stato importante, sto vivendo un sogno, mi metto a disposizione della squadra, faccio la scelta per il bene della squadra e loro mi ripagano così».
Il presidente della Federazione Angelo Binaghi ha ricordato che «aveva ragione Sinner, lui non serviva». Come Musetti, Jannik non ha fatto mancare sostegno e complimenti, ma questa settimana a Bologna ha reso chiaro a tutti che bastava quello squadrone che è l’Italia del tennis. Con le ragazze vincitrici della Billie Jean Cup, questa squadra andrà ancora una volta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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