continua la trasformazione dello storico silos granario – Lavocedigenova.it
La conclusione dei lavori nel cantiere dell’Hennebique è fissata per il 2027. La rinascita dello storico silos granario del porto di Genova sembra avere un cronoprogramma chiaro.
L’intervento è imponente: quaranta mila metri quadrati di superficie complessiva e un investimento di centoquarantatre milioni di euro, cifra che con tutta probabilità aumenterà per far fronte ai costi delle operazioni di bonifica. L’obiettivo dichiarato è quello di procedere senza interruzioni fino alla scadenza del 2027, così da restituire alla città un pezzo importante del proprio Waterfront. All’esterno dell’edificio sono ancora visibili i binari che un tempo permettevano ai vagoni ferroviari di raggiungere i silos per caricare il grano: tracce di una storia industriale che verrà integrata, e non cancellata, nel nuovo progetto. I lavori di demolizione delle strutture prive di pregio architettonico sono partiti nel dicembre 2024.
L’edificio, costruito a partire dal 1889, è stato il primo in Italia a essere realizzato attraverso l’impiego del calcestruzzo armato, e prende proprio il nome dal suo inventore, l’imprenditore francese Francois Hennebique. La sua attività di silos granaio del porto di Genova cessò definitivamente alla fine degli anni Ottanta, e da allora si sono alternati progetti mai arrivati a compimento. A rilanciare l’area è oggi un progetto di riqualificazione multifunzionale, che intende trasformare l’edificio affacciato su Santa Limbania, a fianco delle navi da crociera di Ponte dei Mille, in un contenitore di funzioni diverse ma legate da un filo conduttore: la blue economy. Uffici e attività imprenditoriali affiancheranno aree di ristorazione e spazi culturali, con l’obiettivo di rendere l’Hennebique un punto di incontro tra porto, turismo e città.
Il palazzo, vincolato dalla Soprintendenza come edificio di pregio storico, non potrà essere modificato nella facciata esterna originale, che resterà intatta. Saranno invece adattati gli ampi ambienti interni, oggi in stato di degrado, alle nuove esigenze di carattere turistico, commerciale e culturale. Un lavoro complesso, che nei prossimi due anni procederà in parallelo tra demolizioni selettive, bonifiche e ristrutturazione vera e propria.
C.O.