Continua il calvario della rete colabrodo nuorese: nuovo guasto e rubinetti a secco
NUORO – Non bastavano un giorno e una notte senz’acqua, e poi un’ulteriore interruzione del servizio per altre due notti, per la rottura della condotta di Janna ‘e ferru, che ha lasciato a bocca asciutta Nuoro e Mamoiada. Oggi, senza alcun preavviso, ennesima chiusura dei rubinetti già dal primo pomeriggio. Andando a spulciare il sito ufficiale di Abbanoa, si trova un post in cui si parla di una perdita improvvisa in via Martiri della Libertà, “all’altezza dell’incrocio con via Toscana”… per la cui riparazione “si è reso necessario interrompere l’erogazione nella zona: previsti cali di pressione e temporanee interruzioni fino al completamento della riparazione” prevista in un primo momento dalle 9.30 alle 12.30 e adesso entro il pomeriggio; peccato che via Toscana e via Martiri della Libertà siano due parallele ed è un po complicato che si incrocino. Nel frattempo, in varie parti della città i rubinetti sono ancora a secco, e anche chi prevedeva di fare scorta d’acqua per la notte, in cui era prevista una ulteriore interruzione del servizio, non ne ha avuto la possibilità.
Solo un anno fa (era il 12 novembre 2024), proprio a Nuoro, il presidente del consiglio di amministrazione di Abbanoa Giuseppe Sardu dichiarava: «La penuria di acqua non è un’emergenza ma una situazione strutturale e va affrontata con la programmazione degli interventi, dai collegamenti tra i bacini all’eliminazione delle perdite nelle reti… La società idrica ha la disponibilità economica per gli interventi infrastrutturali necessari, sia perché può contare su tariffe robuste, sia per il fatto di essere destinataria di cospicui finanziamenti». E lo abbiamo visto… da allora continuano i rattoppi alla rete, ormai ridotta a un colabrodo, e gli interventi strutturali rimangono pura fantasia.
Intanto per i nuoresi continuano i disservizi, tra cui scuole chiuse e genitori costretti ad assentarsi dal lavoro per andare a prendere i figli e poi organizzarsi con ludoteche, baby sitter o chissà cosa per far fronte all’emergenza, oltre ai disagi di non poter usufruire della preziosa risorsa idrica per le esigenze più naturali del mondo, in primis lavarsi.
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