Piemonte

Continua a molestare l’ex dopo il no al braccialetto


Sabato scorso — due giorni prima del processo in cui è imputato di lesioni e stalking — si è presentato nella discoteca dove lavora la ex fidanzata. La stessa notte ha iniziato a inviarle messaggi: «Perché non mi hai salutato?», «Perché mi eviti?». Ieri in tribunale ha ammesso di aver violato la misura restrittiva. Da un anno e mezzo l’imputato — un ventenne torinese — ha il divieto di avvicinamento e di comunicare con la giovane. Lo ha aggirato ripetutamente e la ragazza ha paura. Lo ha raccontato al suo difensore, Antonio Vallone, che lo ha reso noto in udienza. La giudice ha chiesto al giovane di far vedere i messaggi. Lui ha risposto: «Ho la chat in modalità effimera, si cancellano».

Il 21 febbraio 2024 aveva picchiato la fidanzata, ancora minorenne, colpendola con calci, pugni, un colpo all’altezza dell’occhio destro, tenendole ferma la testa. Era intervenuta anche la madre di lui: la ragazzina ha raccontato di avere avuto paura che l’ammazzassero. L’aggressione era avvenuta dopo aver sentito che la ragazza intendeva frequentare un corso per diventare insegnante di estetica. L’imputato le aveva detto «che l’unica cosa che doveva fare era un figlio con lui». Era stato disposto il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Ma lui aveva detto: «Non lo voglio». Era stato stabilito il solo obbligo di firma. Ma la difesa (avvocati Vittorio e Francesco Pesavento) l’aveva definita una misura «inutilmente afflittiva». La gip Francesca Roseti aveva revocato l’obbligo: «L’indagato assicura che taglierà ogni contatto». Così non è stato. Ieri la giovane non si è presentata in aula per non trovarselo di fronte, alle altre udienze aveva partecipato tremando.


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