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Consorzio per lo sviluppo industriale Campobasso–Bojano, i sindaci di 4 comuni chiedono le dimissioni del Presidente | isNews

Interpellanza urgente presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico: dubbi sulla regolarità contabile dell’ente


CAMPOBASSO-BOJANO. La gestione finanziaria del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Campobasso-Bojano è al centro di una interpellanza urgente presentata dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico del Molise al Presidente della Giunta regionale Francesco Roberti. Nel documento vengono sollevati seri dubbi sulla regolarità contabile dell’ente, denunciando il rischio che i Comuni consorziati vengano esposti a possibili violazioni delle norme di finanza pubblica. L’interpellanza evidenzia che il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano presenta da anni una gestione finanziaria difficile, con perdite d’esercizio cumulate tra il 2017 e il 2020 per oltre 1.478.000 euro.

Tali perdite non sono state ancora accollate ai Comuni. Gli accolli hanno già riguardato le perdite pregresse di esercizio relative agli anni 2003-2012, per copertura patrimonio netto e ricostituzione del fondo consortile relativi all’anno 2015 e perdita di esercizio per l’anno 2016. Tali perdite, secondo l’interpellanza, sarebbero state accollate ai Comuni, molti dei quali non avrebbero neppure approvato tale procedura. Questo meccanismo, avverte il Gruppo PD, potrebbe configurare un vietato “soccorso finanziario”, come evidenziato da recenti sentenze della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale.

“La situazione finanziaria del Consorzio è preoccupante da anni e la gestione appare tutt’altro che trasparente – dichiara il capogruppo Pd Micaela Fanelli – abbiamo richiesto una documentazione completa che sembra non essere stata resa disponibile, e i bilanci presentano voci aggregate e poco dettagliate. Il nostro timore più grande è che le decisioni prese espongono i Comuni a rischi finanziari enormi, rischiando di mettere in crisi i loro bilanci.”

I sindaci di Bojano, Campochiaro, San Polo Matese e Casalciprano in qualità di componenti del Consiglio direttivo dell’Ente, in una nota inviata al presidente della Giunta Regionale e ai consiglieri regionali lo scorso 28 luglio, avevano già richiamato l’attenzione della Regione e degli altri organi di controllo sulla necessità di ristabilire condizioni minime di legalità e buon andamento.

“Alla luce della profonda crisi di fiducia politica e istituzionale – scrivono i primi cittadini –  e considerato che il Consorzio versa in una situazione di sostanziale ingovernabilità che impedisce l’attuazione delle proprie finalità pubbliche, i sottoscritti membri del Comitato Direttivo ritengono doveroso invitare formalmente il Presidente del Consorzio –  a rassegnare le dimissioni dalla carica rivestita, nella consapevolezza che l’unica via percorribile per restituire dignità e credibilità all’Ente consortile è l’avvio di una nuova fase gestionale, partecipata e trasparente, orientata al rispetto delle regole, alla responsabilizzazione degli organi, e al ripristino di un corretto rapporto fiduciario tra struttura e amministrazioni locali”.

Sulla base delle considerazioni espresse, i consiglieri del Partito Democratico chiedono al Presidente della Giunta regionale di esercitare con urgenza le proprie funzioni di controllo, come previsto dalla legge regionale, e di disporre un’ispezione straordinaria presso l’ente. L’obiettivo è accertare le presunte irregolarità statutarie e contabili, valutando anche il mancato rilievo da parte del Collegio dei Revisori. Inoltre si chiede di disporre una ispezione straordinaria presso il Consorzio per accertare le presunte violazioni statutarie, gestionali e contabili, nonché eventuali responsabilità omissive degli organi di controllo; a sollecitare il Collegio dei Revisori a relazionare formalmente in merito ai rilievi emersi e alla loro mancata segnalazione.

Infine nell’interpellanza si chiede di verificare l’applicazione del divieto di cui all’art. 14, comma 5, del Testo Unico sulle Società Partecipate applicando anche ai Consorzi disciplinati dagli artt. 2602 e ss. del codice civile, con partecipazione pubblica, in relazione ai vincoli imposti agli enti locali in materia di partecipazioni e ripiano di perdite e che venga ravvisato l’obbligo cogente, a carico dei Comuni consorziati, al ripianamento delle perdite, e se tale obbligo sia compatibile con le norme di contabilità pubblica e con i principi della finanza pubblica locale.


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