Liguria

Consiglio sul bilancio, numero legale garantito per un soffio: in aula rossa scoppia la bagarre


Genova. Era chiaro dall’inizio che quello sul numero legale sarebbe stato il terreno di battaglia per eccellenza di questa discussione sul bilancio comunale a Genova. E’ così, al momento, è stato. Polemiche, espressioni volgari e il rischio di uno stop hanno acceso la seconda di tre giornate di consiglio comunale incentrate sul documento previsionale. Tutto dopo la richiesta di verifica del numero legale (la seconda in due giorni) da parte della minoranza.

Poco dopo la ripresa dei lavori, alle 14.20, l’opposizione è uscita dall’aula – salvo la consigliera del Pd Rita Bruzzone, che è rimasta seduta per chiedere appunto il conteggio – e la segreteria generale, facendo l’appello, ha contato 21 presenti (Bruzzone compresa), quota minima – la maggioranza più uno – per la garanzia del numero legale.

Già nel pomeriggio di ieri l’opposizione aveva provato a evidenziare l’assenza di gran parte del centrodestra in aula ma, anche il quel caso, i consiglieri di maggioranza erano riusciti a entrare al suono della campanella suonata dal presidente del consiglio, Carmelo Cassibba, raggiungendo la più ampia quota di 25 presenze.

Questa volta la sospensione del consiglio è stata scongiurata di misura, cosa che ha fatto scattare un rimpallo di accuse e polemiche tra le varie forze politiche in aula. Il culmine della bagarre, però, si è verificato quando l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino, a microfoni spenti ma ben udibile, ha commentato l’azione della minoranza con il termine “figura di m…”.

La consigliera Bruzzone ha preso quelle parole, subito bacchettate dalla presidenza, come insulto alla propria persona e anche questo episodio ha dato adito a numerosi interventi critici da parte dei vari consiglieri.

Quando la situazione si è ricomposta è arrivato anche il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, assente fino a quel momento per altri impegni istituzionali. “Questa è l’opposizione costruttiva”, ha commentato, come già aveva fatto ieri al primo tentativo di far saltare la seduta. “Ci hanno provato già due volte ma la votazione del bilancio è un passaggio importante per i cittadini”.

“Il punto è che, da regolamento, spetta alla maggioranza dover garantire il numero legale in aula – ha detto Davide Patrone, capogruppo del Pd – ed è un nostro diritto fare presente che il centrodestra non è presente, come non sono presenti, d’altronde, gran parte degli esponenti della giunta, attaccare questo nostro diritto è mettere in dubbio il lavoro stesso del consiglio comunale”.

Una prima “conta” dei numeri era scattata, sempre ieri, anche con la richiesta di sospensiva della seduta chiesta sempre dalla minoranza.




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