Consiglio regionale, ok al rendiconto del 2024. Le opposizioni contro Bucci: “Nessuna visione”
Genova. Via libera in consiglio regionale al rendiconto generale della Regione Liguria per il 2024, il documento che certifica la situazione finanziaria e patrimoniale dell’ente al termine dell’anno precedente. Opposizioni all’attacco, anche sulla scia delle critiche mosse dal procuratore della Corte dei conti Roberto Leoni sul capo di gabinetto Massimiliano Nannini e sui commissari per la realizzazione dei nuovi ospedali, oltre che sui conti della sanità e di Arte Genova, contestazioni che non hanno impedito comunque il giudizio di parifica. Domani la seduta proseguirà a oltranza: tra i provvedimenti più attesi quelli con cui la Regione si impegnerà ad anticipare finanziamenti ministeriali ad Amt Genova per scongiurare la crisi aziendale.
Nel rendiconto sono state accertate entrate per 6 miliardi e 42 milioni di euro e registrati impegni di spesa per 5 miliardi e 868 milioni di euro. Il totale delle riscossioni è stato di 5 miliardi e 707 milioni di euro ed il totale dei pagamenti è stato di 5 miliardi e 764 milioni di euro, con un fondo di cassa al 31 dicembre 2024 di 370 milioni di euro. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è positivo ed è pari a 896 milioni di euro, da cui vanno dedotti accantonamenti e vincoli di legge. La parte disponibile del risultato di amministrazione al 31 dicembre riporta un saldo positivo di 7 milioni di euro, con un significativo miglioramento rispetto al corrispondente importo di un anno prima, negativo per 72,4 milioni di euro. Per l’esercizio 2024 sono stati rispettati vincoli di finanza pubblica previsti, sia in termini di obbligo costituzionale dell’equilibrio di bilancio, sia in termini di contributi alla finanza pubblica.
Il totale delle risorse impegnate per spesa corrente è di 4 miliardi e 585 milioni di euro, di cui 24,8 milioni relativi al Pnrr. Il totale delle risorse impegnate per spesa in conto capitale è di 416 milioni di euro, di cui 34,1 milioni relativi al Pnrr, 8,4 milioni relativi al Pnc e 84,50 milioni relativi alla sanità. A queste risorse vanno aggiunti i 132 milioni per fondo pluriennale vincolato in conto capitale, che rappresenta lo sforzo della Regione per finanziare investimenti sugli anni futuri.
“Inconsapevoli dei rischi, come l’orchestrina sul Titanic, questa giunta galleggia e sta guidando la Liguria in un mare agitato, tra crisi economica, dazi e instabilità internazionale, senza intervenire e tracciare la rotta – ha accusato Armando Sanna, capogruppo del Pd, nella sua relazione -. Il bilancio consuntivo è la dimostrazione di come questa amministrazione abdichi ogni giorno al suo ruolo di indirizzo politico, ma si limiti a quello di ordinaria amministrazione. Con il costo di questa inefficienza che, soprattutto a livello sanitario, si scarica sulle tasche dei cittadini. La Liguria ha le carte per essere protagonista delle transizioni in corso: quella energetica, quella digitale, quella demografica (siamo la Regione con 276,6 anziani ogni 100 giovani e un’età media di 49,5 anni). Serve però una classe dirigente all’altezza delle sfide, capace di visione strategica e coraggio nelle scelte. Questa destra invece ha scelto di non cambiare nulla. Anzi ha scelto di proteggere alcuni a scapito di molti. Una prospettiva contro la quale ci batteremo perché abbiamo bisogno di una regione che lotti contro le disuguaglianze e crei lavoro e giustizia sociale”.
Per Selena Candia, capogruppo di Avs, “l’assestamento di bilancio proposto dalla giunta Bucci non introduce alcuna visione nuova e non prova nemmeno a immaginare un futuro diverso per la Liguria. Conferma solo le scelte già fatte da Toti. Serve un cambio radicale di rotta”. “Purtroppo, l’unico segno distintivo dell’era Bucci riguarda le nomine. Abbiamo assistito alla creazione del super capo di gabinetto. Poi sono arrivati i commissari per la realizzazione dei nuovi ospedali, che intanto restano sulla carta. Successivamente si è costruito un nuovo ruolo ad hoc per accontentare gli appetiti di quella parte politica che fa riferimento all’asse Toti-Rixi: la nomina di Pier Paolo Greco, uomo di fiducia di Toti, già amministratore unico di Liguria Digitale, a cui è stato conferito un nuovo incarico da 264mila euro. E ora, ultima in ordine di tempo, è arrivata la nomina dell’ex vicesindaco Pietro Piciocchi dopo la sconfitta alle elezioni genovesi. La Regione lo ha inserito nel consiglio di amministrazione dell’ospedale Gaslini. Il copione è sempre lo stesso: creare nuovi ruoli per distribuire potere, mentre i problemi veri dei cittadini restano senza risposta”.
“Oggi ho fatto una proposta tanto provocatoria quanto necessaria: perché non sottoporre i bilanci al controllo della Direzione investigativa antimafia? Come non auspicarlo, visto che parliamo di miliardi di euro tra Pnrr, fondi europei, appalti, subappalti e affidamenti? Siamo davvero certi che tutto quel denaro non attiri l’interesse della criminalità organizzata? Ma al centrodestra la proposta è risultata indigesta al punto da scatenare il caos in aula – ricorda Stefano Giordano del M5s, finito nella bufera per le frasi pronunciate in aula -. Peccato: sembra non abbiano imparato nulla dalle recentissime vicende regionali e comunali. Incapaci di motivare il dissenso con argomenti credibili, l’hanno buttata in caciara, arrivando persino a proporre un ordine del giorno per togliermi il seggio. Alla loro personale interpretazione della legalità, la destra aggiunge ora anche una discutibile idea di democrazia. Ma di che cosa ha paura la destra regionale? Un proverbio sempre attuale recita: “male non fare, paura non avere“. Se è tutto in ordine, se i conti sono trasparenti e la legalità garantita, perché respingere una proposta di buon senso? Occorre un impegno concreto per la trasparenza”.
“In questi provvedimenti manca un’idea di prospettiva per la Liguria nei prossimi anni – aggiunge Gianni Pastorino della Lista Orlando -. È chiaro che, dopo solo otto mesi dalle elezioni, per la giunta non sia facile affrontare questioni che perdurano da anni, ma il centrodestra governa oramai da dieci anni e questo esecutivo è per la metà dei suoi componenti identico a quello della scorsa Legislatura. Le politiche attuate sono in perfetta continuità con la precedente gestione del presidente Toti e la continuità politica evidenzia sempre gli stessi percorsi. D’altra parte, già in questi mesi, si è capita la diversità di narrazione tra chi governa e le reali esigenze della Liguria. A fronte di un peggioramento evidente dei servizi, nonostante un enorme impegno degli operatori sanitari, corrisponde una enfatica narrazione che svilisce l’essenza stessa del concetto di salute e di cura”.