Conosco i mostri: il memoir di Virginia Giuffre travolge la Corona. Ora il principe Andrea perderà anche il Royal Lodge?
Questa settimana la cronaca reale sarà ricordata per due eventi di grande rilievo, destinati a lasciare il segno. Il primo è l’uscita del libro postumo di Virginia Giuffre, scritto insieme alla giornalista americana Amy Wallace, «Nobody’s Girl: A Memoir of Surviving Abuse and Fighting for Justice». Il secondo è la visita ufficiale di re Carlo e della regina Camilla in Vaticano, dove, mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre, incontrano Papa Leone XIV. Un viaggio storico, che fa di Carlo III il primo sovrano britannico a pregare con un Pontefice dai tempi della Riforma. Ma mentre il mondo osserva con attenzione la visita storica del sovrano, l’uscita del libro rischia di catturare tutta l’attenzione, riportando sotto i riflettori morbosi un terribile scandalo che travolge Buckingham Palace.
Virginia Giuffre, vittima da adolescente del finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nell’agosto 2019, e della sua compagna Ghislaine Maxwell, condannata nel 2022 a 20 anni di prigione, si è tolta la vita circa sei mesi fa, a 41 anni. Nel suo memoir, frutto di quattro anni di lavoro, la donna racconta con crudezza e dovizia di dettagli le violenze subite, aggiungendo nuove accuse al principe Andrea.
Dopo aver messo in luce la drammaticità degli abusi, il libro e gli scandali collegati hanno riacceso i riflettori sulle dinamiche interne della monarchia e sulle conseguenze per il principe Andrea. Pochi giorni fa, Andrea ha annunciato la rinuncia ai propri titoli, incluso quello di duca di York, conferitogli dalla defunta regina Elisabetta II. Ha inoltre deciso di lasciare l’Ordine della Giarrettiera, la più antica onorificenza cavalleresca britannica, e di restituire il titolo di Cavaliere di Gran Croce del Royal Victorian Order.
Dopo aver perso nel 2022 lo status di Sua Altezza Reale e ogni incarico pubblico, al principe resta ormai solo una vestigia del suo rango: il titolo di principe, tutelato dalla legge. Le lettere patenti emanate da Giorgio V nel 1917, e aggiornate da Elisabetta II nel 2012, stabiliscono infatti che i figli di un monarca conservino la «dignità titolare» di principe o principessa. Ma anche questo privilegio potrebbe presto essere messo in discussione: in Parlamento crescono le pressioni per spogliare Andrea anche di questo ultimo titolo.
A complicare ulteriormente la sua posizione, negli ultimi giorni è emersa un’altra vicenda. Scotland Yard sta indagando sulle accuse secondo cui, nel 2011, Andrea avrebbe cercato, tramite alcune mail, di ottenere informazioni compromettenti sulla sua accusatrice, chiedendo a un agente della Polizia Metropolitana dati sensibili come il numero di previdenza sociale e la data di nascita. La Met Police ha confermato di «esaminare le accuse», che potrebbero avere pesanti implicazioni legali per il principe.
La credibilità delle affermazioni del principe Andrea è stata smentita di recente: ha mentito
Virginia Giuffre aveva già intentato una causa civile contro Andrea nell’agosto 2021 per aggressione sessuale, inclusi stupro e danni emotivi. Il caso fu risolto nel 2022 con un accordo extragiudiziale stimato in circa 12 milioni di dollari, di cui 2 milioni destinati a un ente benefico contro il traffico di esseri umani. Andrea non ammise alcun illecito e ha sempre negato le accuse. L’intervista concessa nel 2019 dal principe al programma Newsnight, nata con l’intento di riabilitare la sua immagine pubblica, si trasformò in un clamoroso autogol.
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