Puglia

“Conoscere Quasimodo a scuola”, all’Unitre presentazione del saggio del prof. Lagrasta

La scrittura poetica di Salvatore Quasimodo possiede un fascino e una profondità di altissimo valore umano ed esistenziale. Inoltre, esprime una grammatica educativa, che incarnata alla parola poetica e alla bellezza delle immagini, feconda una musicalità che avvolge la vita interiore dei lettori. È stata questa l’ipotesi fondamentale e primaria che ha dato vita al nuovo saggio del prof. Giuseppe Lagrasta, “Conoscere Quasimodo a scuola. Fare poesia di formazione per rifare l’uomo umano”, prefazione di Giulio Ferroni, che verrà presentato domani 4 giugno 2025, alle ore 17.30, presso la sede dell’Unitre a Barletta.

Giuseppe Lagrasta, dichiara che “tra gli strumenti umani capaci di aprire alla comunicazione dialogica e formativa la parola poetica consente di costruire ponti di dialogo e di pace, dialoghi fraterni finalizzati a offrire a comunità di buone pratiche gli strumenti della parola che raggiunge l’uomo nella sua grammatica esistenziale; sono strumenti culturali essenziali per comunicare con gli altri e costruire relazioni positive e condividere nell’incontro, l’equilibrio della comunicazione fluida e dinamica. Il linguaggio poetico di Salvatore Quasimodo – sostiene il prof. Giuseppe Lagrasta –  promuove tra i giovani lettori, la conoscenza di percorsi di inclusione e di partecipazione attiva alla vita relazionale, politica, sociale e culturale; infatti, la forma della poesia quasimodiana è intrisa di ragioni, di riflessioni, di suggestioni che costruiscono reti di significati e mappe concettuali finalizzate alla fusione degli orizzonti pedagogici come momenti di dialogo per la libertà”.

La testimonianza della poesia dialogica di Salvatore Quasimodo, –  sostiene il prof. Giuseppe Lagrasta – consente di ricomporre la tessitura della narrazione poetica del Novecento letterario maturo, attraversando la poetica di G. D’Annunzio, E. Montale, G. Ungaretti, U. Saba, A. Palazzeschi, sollecitando i lettori e gli educatori a riflettere e a condividere il lessico della poesia. Perché risulta importante, ai fini pedagogici e apprenditivi, scoprire il fare poesia di formazione?” Il metodo della “poesia di formazione”, – dichiara il prof. Lagrasta – consente di approssimare l’anima dei poeti, e in questo caso, di Salvatore Quasimodo alle generazioni future che sentono il bisogno di conoscere una visione del mondo, a tutto tondo, sia dell’essere che dell’esserci, in continuità, con il pensiero meditativo e dialogico quasimodiano. Così, il pensiero narrativo del racconto poetico del nostro autore – dichiara il prof. Giuseppe Lagrasta – si fa istante duraturo, illuminazione di spazi sconosciuti, geometria delle passioni e fantasma della mente: i segni, le cifre, i simboli, i lacerti delle parole coniugano versi che comunicano le ferite del mondo, le umiliazioni degli offesi della terra, il dolore degli ultimi; e mentre il fantasma poetico percorre gli spazi delle tenebre e abita gli abissi, scavando nelle parole che comunicano il bene e il male del mondo, Salvatore Quasimodo, – secondo l’autore – istante dopo istante, conoscendo le fiamme, il fuoco e i loro disegni, si ferma, sosta al limite del suo paesaggio interiore, sogna e risogna l’isola, un’isola, un borgo, una nuvola, uno spazio stellato, un cielo dimenticato, e quella sosta, lo invita a pensare, a riflettere. Le immagini poetiche reclamano una pausa, un’azione di profondità umana, un respiro profondo, prima di abitare il teatro poetico, lo spazio maieutico affrancato dal poeta e condiviso con i giovani lettori di poesia.

 

martedì 3 Giugno 2025


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