Congresso Pd, Trappolino all’attacco: «Siamo al 40%. Pasquali ineleggibile»
L’ineleggibilità di Sandro Pasquali, uno dei due candidati alla segreteria regionale del Partito democratico umbro, irrompe nel congresso e apre un fronte destinato a pesare nelle ultime fasi del confronto. Il nodo riguarda un principio statutario: chi è rinviato a giudizio non può ricoprire cariche di vertice nel partito. E Pasquali, da pochi giorni, lo è per truffa.
Trappolino Sabato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Perugia, a sollevare la questione è stato Carlo Emanuele Trappolino, suo sfidante e candidato della mozione Casa democratica, che ha parlato di un «tema enorme» che ha «condizionato il nostro congresso». Trappolino affida la soluzione alla «sensibilità» dello stesso Pasquali e alla «responsabilità degli organi del partito», esprimendo al contempo «vicinanza umana» e fiducia nella magistratura.
Contendibilità Intanto, sul piano politico, Casa democratica spiega di aver registrato una crescita costante, toccando il 40 per cento dei consensi. «Quello che sembrava un congresso già scritto – ha detto il coordinatore della mozione Stefano Lisci – si dimostra, invece, un congresso assolutamente contendibile». Trappolino, dal canto suo, parla di «fiducia per affrontare l’ultima settimana di assemblee» e rilancia il progetto di «un Pd autonomo, capace di dare risposte al disagio sociale».
Al centro della proposta politica c’è il tema della povertà, indicato come «emergenza prioritaria». «Il Pd deve dare voce a questa battaglia – ha detto Trappolino – perché una comunità impoverita è una comunità impaurita. E la destra su questo ci costruisce consenso». A Perugia, intanto, il candidato Baldini secondo una nota della mozione che lo sostiene è vicino al 70 per cento e si avvia verso la segreteria provinciale. Sul piano regionale, Pasquali supera il 60 per cento, rafforzando la linea della mozione e il legame con la segreteria uscente di Tommaso Bori. Ma il vantaggio potrebbe rivelarsi vano se il tema dell’ineleggibilità dovesse tradursi in un contenzioso interno. A Terni, infine, la rimonta della mozione Bernardini riapre i giochi e agita gli equilibri consolidati, costringendo la vecchia guardia a riorganizzarsi in fretta.
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