Ambiente

Confagricoltura, ‘serve competitività, ecco un piano in 5 punti’ – Mondo Agricolo

Dalla Politica agricola comune
all’Intelligenza artificiale agli accordi internazionali, alla
gestione del rischio alla ricerca: la Confagricoltura dalla sua
Assemblea invernale lancia un piano in 5 punti, il Competition
plan, “il nostro impegno per guidare il settore agricolo verso
una nuova fase di competitività, in cui ogni decisione e ogni
azione contribuiscano a creare valore, tutelare il territorio e
rafforzare la posizione del nostro Paese nei mercati
internazionali”.

   
Ad illustrarlo il presidente di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti, prima ai giornalisti poi nel dettaglio
nella sua relazione, alla presenza dei ministri del Lavoro,
Marina Calderone, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

   
Il piano, spiega Giansanti “è un piano per l’agricoltura
europea e ovviamente italiana, vogliamo un’agricoltura che sia
produttiva, che sia competitiva, certamente sostenibile”.

   
“Non possiamo accettare la logica degli ultimi anni in cui la
Pac è la visione politica europea, la Pac è lo strumento con cui
si raggiungono gli obiettivi quindi chiediamo una Pac diversa,
che rimetta al centro la produttività e la competitività
dell’agricoltura europea in un quadro di mercato globale”. Negli
ultimi anni “noi abbiamo perso, grazie alle politiche della
precedente Commissione, circa 40 miliardi all’anno di prodotto
lordo vendibile, quindi in un’ipotesi di 10 anni perdiamo circa
430 miliardi, il fatturato di un anno. Non ce lo possiamo
permettere: oggi in Italia ci approvvigioniamo su mercati nel
miglior dei casi con 1.214 km nel caso dell’olio d’oliva e in
alcuni casi arriviamo a decine di migliaia di chilometri o in
alcuni casi a 4mila chilometri. Il costo della sostenibilità lo
pagano tutti”. Quindi in primo luogo la Pac, in secondo luogo,
ha detto Giansanti relativamente al Competition plan, un nuovo
modello agricolo performante; ruolo ai giovani; più spazio alla
digitalizzazione, alla ricerca all’Intelligenza artificiale;
coniugare agricoltura con le energie rinnovabili; accordi
internazionali. In tal senso “oggi più che mai bisogna suonare
la sveglia. I Paesi Brics hanno superato il G7 e dominano il
mercato”, ha sottolineanto il presidente di Confagricoltura.

   

   

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