Concorso Dirigenti, partono le denunce, “opacità nelle procedure e anonimato”. Interviene la Palumbo: “verificheremo l’evolversi della situazione”

Le contestazioni sul concorso per dirigenti scolastici bandito alla fine del 2023 si allargano oltre la Campania. In Lombardia e, più recentemente, in Calabria sono stati depositati ulteriori esposti presso le procure competenti da parte di candidati esclusi dalla selezione.
Il gruppo calabrese, riunito sotto il nome di Movimento ordinaristi Calabria 2023, dopo il ricorso presentato al Tar del Lazio, ha incaricato l’avvocato Massimo Romano, foro di Napoli, di proseguire le azioni legali. Nel mirino, secondo quanto dichiarato, vi sarebbero “opacità” riscontrate nell’analisi di documenti ottenuti tramite accesso agli atti, con dubbi sul rispetto di criteri di trasparenza e imparzialità da parte della commissione incaricata di correggere le prove scritte e condurre i successivi orali.
I rilievi in Calabria
Le irregolarità segnalate riguarderebbero, secondo un comunicato inviato alla nostra redazione:
- l’estrazione della traccia della prova scritta due giorni prima dell’esame, senza la presenza di testimoni;
- la violazione dell’anonimato degli elaborati;
- l’uso di codici normativi non ammessi.
Gli esclusi riferiscono che, in alcuni compiti di candidati risultati idonei, sarebbero presenti intere porzioni copiate da materiali non consentiti, circostanza che sarebbe avvenuta nello stesso laboratorio. Si parla anche di presunti casi di incompatibilità di membri della commissione, documentati dalla sottoscrizione di atti pubblici negli stessi giorni dedicati alla correzione. Le segnalazioni includono inoltre incongruenze tra orari di correzione e verbali ufficiali.
Le contestazioni in Lombardia
In Lombardia, le osservazioni riguardano soprattutto i tempi di estrazione delle prove. Al centro anche i criteri di valutazione, giudicati incoerenti alla luce di dati molto diversi tra le commissioni: una avrebbe respinto circa il 70% dei candidati, un’altra il 30%.
I nuovi elementi in Campania
In Campania, come riporta Il Corriere, dove la procedura è ripresa a giugno dopo la sostituzione dell’intera commissione, sono emersi altri particolari. Tra gli elaborati vi sarebbe un compito in cui la parte normativa richiesta è sostituita da puntini di sospensione, ma il candidato sarebbe comunque passato. Un altro elaborato, pur non raggiungendo il punteggio minimo, sarebbe stato giudicato idoneo.
Altri rilievi riguardano rapporti di frequentazione e collaborazione professionale tra un membro della commissione e un candidato. Ci sarebbero fotografie sui social a supporto di questa affermazione. In alcuni casi, chi valuta oggi avrebbe in passato sostenuto un esame con gli stessi candidati che ora si trova a esaminare. A settembre, il gruppo di ricorrenti prevede di presentare una nuova segnalazione.
La posizione del Ministero
Maria Assunta Palermo, direttrice generale per il personale scolastico del Ministero, ha dichiarato a Repubblica che il concorso ordinario per dirigenti scolastici si è concluso in tutte le regioni con la pubblicazione delle graduatorie e che sono in corso le immissioni in ruolo di 318 vincitori per l’anno scolastico 2025/2026, secondo il contingente autorizzato. Ha precisato che eventuali irregolarità accertate dalla magistratura saranno valutate e, se necessario, affrontate con provvedimenti adeguati. Riguardo ai ricorsi, ha sottolineato che l’amministrazione ha ottenuto esiti favorevoli nella quasi totalità dei casi, citando sentenze e ordinanze di Tar Sicilia, Campania e Lazio che hanno confermato la correttezza della procedura, in particolare sull’anonimato nella correzione delle prove e sull’estrazione dei quesiti.
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