Liguria

Comunali, Rosso: “Ci è mancata la comunicazione, Toti era un maestro: spero torni a lavorare con noi”


Genova. Un errore di comunicazione. È così che Matteo Rosso, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, legge la sconfitta del centrodestra alle comunali con un filo di rimpianto per il sistema che aveva messo in piedi Giovanni Toti. Nessun rimpianto, invece, sulla scelta di candidare Bucci (anche se il suo partito spingeva all’epoca per Ilaria Cavo) e di conseguenza esporre Tursi al voto anticipato. E però nella coalizione non mancano le fibrillazioni, sia per il rimbalzo di responsabilità sulla débacle genovese sia per la possibile alterazione degli equilibri politici in Regione qualora il governatore desse seguito alla suggestione di cooptare a De Ferrari il suo ex vicesindaco.

Rosso, cosa avete sbagliato a Genova?
Non ha funzionato la comunicazione. L’altra parte era una macchina da guerra spaventosa, noi non riuscivamo a comunicare ciò che abbiamo fatto in questi anni. Ci siamo dedicati troppo a criticare lei e non abbiamo parlato di noi.

Di chi è la colpa?
La colpa è di tutti, qui ci voleva una macchina comunicativa di altissimo livello. Credo che non fosse una competizione tra destra e sinistra, ma tra competenza e inesperienza. Ma non siamo riusciti a comunicarlo.

Però già alle regionali la città si era espressa contro Bucci.
È evidente che il clima in Liguria è cambiato dopo otto anni, dopo la situazione vissuta in Regione non c’era più entusiasmo nei nostri confronti, però tutto quello che abbiamo fatto in questa città non siamo riusciti a farlo capire.

Non è possibile invece che quell’amministrazione non abbia convinto gli elettori?
La gente è rimasta sicuramente insoddisfatta sulle manutenzioni, sulle piccole cose: c’è stata una mancanza di attenzione. Si poteva fare di più, non si può fare tutto. Ma la città ha cambiato volto. Le categorie con cui mi confrontavo non erano schierate col centrodestra, ma con l’amministrazione, perché apprezzavano quanto fatto. Anche persone del centrosinistra riconoscevano che Genova si è trasformata negli ultimi tempi. Ma otto anni sono tanti, soprattutto in un sistema abituato a cambiare velocemente. Dall’altra parte c’era un prodotto nuovo e ben confezionato.

Allora possiamo dire in una battuta che rimpiangete la comunicazione totiana?
Certo, bisogna dare atto che sulla capacità di comunicazione e aggregazione è un maestro. Lo vediamo anche oggi: pur essendo fuori dalla politica da quasi un anno ha sempre visibilità. Io spero che ci sia la possibilità di tornare a lavorare insieme. Se Toti vuole dare consigli e suggerimenti, io credo che sarebbero preziosi. Sull’aspetto politico lui per primo si è preso una pausa dalla politica.

Forse sono mancati anche i voti del mondo totiano.
Eravamo abituati a liste civiche con altissime percentuali, con Toti che riusciva a organizzarle dando loro una visibilità tale da farle correre a velocità altissime. I partiti sono rimasti nel loro range, se non riescono a volare è difficile vincere. Dall’altra parte il Pd è una corazzata.

Anche in questo aveva ragione Toti?
Beh, nella nostra regione il centrodestra da solo non può vincere, è ovvio che servono le civiche. Prima però c’era l’effetto novità, ora diventano liste politiche, consolidate negli anni. Agli occhi degli elettori sono un pezzo di partito.

Secondo lei è stato un errore candidare prima Bucci e poi Piciocchi?
Trovo semmai un errore dire che Bucci non era da candidare. Per carità, poteva essere Cavo o qualunque nome, ma la candidatura di Bucci è stata un successo perché la Regione era fondamentale non perderla. Non ho alcun rimpianto. Almeno la Regione l’abbiamo mantenuta, a Genova ci abbiamo provato. Del resto anche alle regionali partivamo in svantaggio di 2 punti e invece l’abbiamo vinta. Non si può vincere sempre.

Forse Fratelli d’Italia ha finito la sua spinta propulsiva dopo l’exploit degli ultimi anni?
No, alle regionali avevamo il 13,5%, ora siamo al 12,4%, più di Forza Italia e Lega messi insieme, e rispetto alle ultime comunali abbiamo guadagnato oltre 10mila voti in più e 3 punti percentuali. Si può crescere sempre, ma siamo tutti in linea. Una cosa è dove c’è Giorgia Meloni in campo, altra cosa è dove ci sono le civiche. Il loro 18% su Genova non viene mica dalla sinistra, quelli sono tutti elettori di centrodestra.

Non teme che possano esserci ripercussioni in Regione?
Io non ne vedo proprio. Ho detto di stare attenti a non litigare pubblicamente, altrimenti è ovvio che va tutto a rotoli. Il clima però è ottimo, non c’è stato alcun intoppo, com’era anche in tempi difficili. Se cambiassimo gli accordi presi in Regione faremmo un errore enorme, ora più che mai dobbiamo stare compatti, uniti e andare avanti.

A proposito, è giusto che Piciocchi possa entrare nella giunta Bucci quando si libereranno posti aggiuntivi?
Secondo me è giusto che Piciocchi possa avere un ruolo per mettere a frutto la sua competenza. Lasciarlo da parte sarebbe un errore enorme: ci ha messo la faccia con passione, se uno viene scaricato il giorno dopo allora non funziona. Ma spetterà al presidente decidere.




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