Liguria

Comunali, l’impegno di Piciocchi: “20mila nuovi posti di lavoro a Genova”


Genova. “Non è una scommessa, è il nostro impegno per Genova, 20mila nuovi posti di lavoro, stabili e qualificati”. Mutatis mutandis, non può non ricordare il Berlusconi del 1994 (e del 2001) la prima “promessa” del programma di Pietro Piciocchi, candidato sindaco del centrodestra alle comunali di Genova del 25 e 26 maggio.

All’indomani dell’ennesimo sondaggio che parla di un presunto vantaggio del campo largo (Tecné per Primocanale vede Salis al 52% contro Piciocchi al 44%), il vicesindaco reggente, a lungo braccio destro di Marco Bucci, ingrana la marcia dell’attacco e punta sul tema per eccellenza: l’occupazione.

Piciocchi spiega come creare questi 20mila posti di lavoro e parla di “investimenti mirati nel campo dell’innovazione tecnologica” sottolineando che “la Liguria è già la quarta regione in Italia per dipendenti impiegati in ambito scientifico e tecnologico, è quella dove l’occupazione nel settore cresce più che altrove”, di sostegno a start up e PMI, con incentivi fiscali, semplificazione amministrative, sgravi e detassazione agli imprenditori under 35.

Poi di “rafforzamento delle attività in porto, con particolare attenzione alla cantieristica navale, all’ampliamento dei bacini di carenaggio e alla logistica”, ricordando che “nel 2024, il solo diporto nautico a Genova ha generato un volume d’affari di oltre 640 milioni” ma anche ribadendo la necessità dell’entrata a regime della Zona Logistica Semplificata: “Una soluzione che favorisce l’insediamento di nuove imprese e la crescita di quelle esistenti”.

Per i 20mila posti di lavoro in più Piciocchi reputa indispensabili anche “l’attrazione di nuovi investimenti sul territorio per la realizzazione di opere pubbliche, e poi l’⁠implementazione dei corsi degli ITS, in accordo e con la collaborazione delle principali aziende del territorio che formeranno le professionalità necessarie e garantiranno l’assunzione di almeno l’80% di coloro che completeranno con successo il percorso”.

Una risposta, quella di Piciocchi, al tema del salario minimo sollevato più volte dall’avversaria Silvia Salis, ma anche agli scenari economici commentati ad esempio dalla Cgil: “Nel 2024, rispetto all’anno precedente, Genova ha perde 3.156 assunzioni, pari a calo del 2,7% rispetto all’anno precedente, e spesso a farne le spese sono i giovani”, ha dichiarato pochi giorni fa il segretario della Camera del lavoro di Genova Igor Magni (i numeri sono apparsi nel volume Lavoro Povero dell’ex assessore della giunta Vincenzi, Luca Borzani).

Una lettura che Piciocchi non condivide, anzi. “In questi anni a Genova l’occupazione è cresciuta più che altrove – rilancia – i dati ci dicono che è cresciuta l’attrattività della città e che sono aumentati i posti di lavoro, le nostre scelte hanno prodotto occupazione, siamo pronti a continuare un lavoro di matching con le aziende, per ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro”.

“Il nostro modello degli Its è stato già preso ad esempio dal governo nazionale – conclude -l’amministrazione, come ha dimostrato in questi anni, saprà attirare nuovi finanziamenti che porteranno grandi benefici sulle aziende del nostro territorio, sappiamo cosa facciamo, i risultati li abbiamo portati, l’obiettivo di 20mila nuovi posti è persino prudente“.




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