computer bloccati da 19 giorni
MONTECAROTTO Terre Cortesi Moncaro presa di mira dagli hacker. Da 19 giorni, tutti i computer della sede della cooperativa di Montecarotto sono bloccati. Nessun accesso ai dati né agli archivi. Risultano paralizzati gli otto server affidati ad una ditta esterna. Finora, non sarebbe pervenuta nessuna richiesta di riscatto. Non c’è decisamente pace per la cooperativa vitivinicola più grande delle Marche.
Lo stato dell’arte
Con un passivo di 38 milioni di euro, commissariata da ottobre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da gennaio in liquidazione coatta amministrativa, dal 10 marzo è vittima di un attacco cyber che ha bloccato tutti i suoi sistemi informatici. Del sabotaggio informatico, i dipendenti si sono accorti la mattina del 10 marzo quando nessuno è riuscito ad ottenere un dato, una risposta da parte dei programmi. Essendo un lunedì è più che probabile che l’attacco cibernetico sia stato sferrato durante il fine settimana proprio quando gli uffici della cantina di Montecarotto erano vuoti. Dalle prime indagini risultano del tutto bloccati gli otto server esterni di cui si serve l’azienda. Risulterebbero quindi paralizzati dal malware – il software infestante – quasi tutti i dati registrati nei sistemi informatici. Quindi, per i dipendenti, è impossibile accedere ai dati necessari per il lavoro quotidiano come clienti, fornitori od ancora avere informazioni dagli archivi commerciali, bancari, amministrativi.
Lo stop
Anche le e-mail sono bloccate. Di fatto, i dipendenti Moncaro stanno lavorando con i loro indirizzi personali, il che ha destato l’attenzione e fatto trapelare all’esterno la notizia. L’unico programma funzionante è quello delle buste paghe. Questo perché quel software e tutto l’archivio sono stati scaricati nella memoria di uno dei computer aziendali. Si pensa che all’origine della paralisi sia stato un ransomware ossia un codice che si è installato nel computer dopo essere stato scaricato un file infetto. Sulla genesi di questo attacco complesso – i server sono gestiti da una multinazionale specializzata e nonostante la vulnerabilità dell’azienda le misure di cyber sicurezza non sono rimaste in secondo piano – fioriscono le interpretazioni.
Nel mirino
Come quella di hacker stranieri, russi ad esempio, ben preparati che avrebbero preso di mira la cooperativo Moncaro che aveva un canale commerciale con l’Ucraina, la Russia e alcuni paesi dei Balcani nella vasta operazione di disturbo della funzionalità di aziende, banche e siti istituzionali europei. C’è chi invece ipotizza che si potrebbe trattare di un’azione pianificata per rallentare il lavoro e l’indagine del Commissario ministeriale.