«Comportamenti lesivi». Decisione votata all’unanimità
ANCONA La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Andrea Santori è stato silurato dalla Fondazione Its Academy di Fermo che presiedeva. La defenestrazione è stata comunicata dal consiglio di amministrazione con una nota in cui si dà conto anche dell’avvicendamento al vertice: il nuovo presidente è Luca Silvestri; il vice Paolo Silenzi. Santori resta comunque nel Cda e, anzi, rilancia: «Sono sempre il presidente». Affermazione che fa supporre l’intenzione di impugnare la delibera approvata all’unanimità durante la seduta straordinaria del Cda dello scorso sabato da cui lui risulta assente.
Le tappe
Un blitz in piena regola.
E dire che poco prima, a Porto Sant’Elpidio, era andata in scena l’assemblea straordinaria dei soci seguita da un roboante comunicato in cui si tessevano le lodi delle performance dell’Its e si annunciava l’allargamento del Cda con l’ingresso di Massimo Tramannoni in quota Provincia. Invece è stato proprio in quel frangente che è maturata la decisione di sfiduciare Santori. Una decisione che «risponde all’esigenza di assicurare la piena operatività e il regolare svolgimento delle attività istituzionali», si legge nella nota.
Le motivazioni
La mozione di sfiducia è stata presentata in Cda da Silenzi e dalla dirigente scolastica e consigliera Stefania Scatasta. Le motivazioni dietro alla defenestrazione di Santori sono state comunicate dal vice presidente durante la riunione straordinaria del Cda di sabato. Tra queste, i «comportamenti lesivi delle previsioni statutarie» e le «decisioni prese in assenza della preventiva e necessaria delibera da parte del Cda».
Viene portato ad esempio principale l’acquisto di una Fiat 500 «effettuato in via esclusiva dal presidente Santori senza previa autorizzazione del Cda». Inoltre, è stato fatto notare come ai consiglieri non sia stata data «la possibilità di intervenire nell’amministrazione della Fondazione, perché Santori ha imposto il divieto in più occasioni ai dipendenti di inoltrare documentazione al Cda senza sua autorizzazione».
Tirava un’ariaccia
Di qui, la decisione di revocare gli incarichi di Rup (Responsabile unico del progetto) in capo a Santori e votata all’unanimità dai consiglieri presenti, ovvero Silenzi, Scatasta, Silvestri e Tramannoni. Quest’ultimo entrato nel Cda proprio in tempo per assistere al terremoto interno. Ieri pomeriggio i vertici del Cda sono andati all’Its per parlare con i dipendenti e spiegare le motivazioni della decisione. Ma che non rappresenta un fulmine a ciel sereno. A fine luglio, i presidenti di Confindustria Marco Ragni (Macerata), Fabrizio Luciani (Fermo) e Simone Ferraioli (Ascoli Piceno) avevano scritto ai componenti del Cda dell’Its per denunciare la «scarsa intelligibilità delle scelte di destinazione delle risorse della Fondazione in senso coerente alle finalità statutarie».
Poi il gancio da ko: «Riscontriamo ormai da tempo una carente capacità di ideazione e visione del ruolo e dei compiti della Fondazione a cui si associa, a nostro giudizio, una completa opacità delle scelte di impiego e destinazione delle risorse».
Il futuro
Un epilogo annunciato, dunque, quello della sfiducia. Stessa strada che potrebbe essere percorsa anche per l’altro incarico apicale di Santori: quello di presidente della Svem – Sviluppo Europa Marche – partecipata della Regione che gestisce i fondi Ue. In un incontro, il 1° settembre, tra il governatore Acquaroli ed i presidenti di Confindustria (regionale e provinciali) ci si era accordati per un avvicendamento al vertice dopo le elezioni regionali. Ora i tempi sembrano maturi e, stando allo statuto della Svem, «qualora venga meno la maggioranza dei componenti del consiglio di amministrazione, cessa l’intero Consiglio». E così decadrebbe anche Santori. Che però difficilmente se ne andrà in punta di piedi.