Come usare le tre lenti per migliorare attenzione e produttività

Lente fisiologica – L’attenzione rappresenta un attributo indispensabile del nostro cervello e può soffrire di alcune criticità come il deficit, l’iperattività o la disfunzionalità; inoltre, l’attenzione quando riesce a essere chiara, stabile e costruttiva diventa concentrazione. Il contesto attuale agisce sulla nostra attenzione spesso in modo negativo accentuandone le criticità; la neuroplasticità del cervello, presente anche negli adulti sebbene in misura minore rispetto ai bambini, fa il resto ovvero sedimenta queste “cattive abitudini”. Ma può anche avvenire il contrario ovvero possiamo allenare la nostra attenzione affinché sia sempre più chiara, stabile e costruttiva, riducendo quindi distrazioni e frammentazione, di fatto potenziando la nostra concentrazione e aumentando quindi la nostra produttività senza subirne gli effetti collaterali.
Lente emotiva – Quando non siamo capaci di tenere la nostra concentrazione è anche molto probabile che le emozioni prendano il sopravvento. Secondo Paul Ekman, un’emozione è una risposta breve, involontaria e complessa a uno stimolo (interno o esterno), che si manifesta attraverso componenti fisiologiche, cognitive, espressive e soggettive. In altri termini non possiamo controllare le emozioni ma riconoscerle e intepretare il messaggio che ci stanno dando. Possiamo “usare” l’emozione leggendola come il sintomo di una nostra reazione profonda a qualcosa che è accaduto intorno a noi. Se riusciamo a riconoscere il nostro convincimento radicato che ha fatto da ponte tra evento scatenante ed emozione possiamo allora anche metterlo in discussione per generare un effetto diverso. Questo è quanto suggerisce il modello ABCDE di Seligman (Adversity, Belief, Consequences, Disputation ed Effect).
Lente psicologica – Berne, il padre dell’Analisi Transazionale, ha messo a punto le 5 spinte bloccanti da intendersi come schemi comportamentali disfunzionali che tendiamo a mettere in campo di fronte a situazioni particolarmente complesse o stressanti. Sii perfetto, sii forte, compiaci, sbrigati e sforzati rappresentano cinque modi diversi di rispondere alla realtà che ci sollecita. Il problema è dato dal fatto che queste risposte sono per noi energivore e, per gli altri, problematiche da gestire. Riconoscerle significa muovere il primo passo per potersi concedere i cosiddetti permessi ovvero delle concessioni o delle “deroghe” per alleviare l’impatto della spinta. Nel sii perfetto, potremmo talvolta dirci che il meglio è nemico del bene e che la tempestività forse rappresenta in quella specifica circostanza un valore maggiore della perfezione.
Come forse si intuirà, vi ho mostrato la punta di tre iceberg corrispondenti alle tre lenti che di fatto diventano anche leve d’azione. Spero di aver lasciato intendere la profondità sottostante in termini di opportunità per noi esseri umani che in questo momento storico ci siamo adattati a una condizione davvero complessa e pressante senza esserci già evoluti per poterla affrontare al meglio.
Riportare dentro di sé il locus of control, rileggere la realtà attraverso queste tre lenti e usarle come leve per un miglior governo di sé e degli effetti che generiamo sugli altri e sulle situazioni potrebbe aiutarci a ritrovare equilibrio, efficacia, produttività (qualunque cosa significhi) e autostima.
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