Società

Come smettere di fare «job hopping» e trovare un lavoro più stabile

È uno studio condotto da GoodHabitz, piattaforma di formazione aziendale, in collaborazione con YouGov a rivelare che il 40% dei dipendenti italiani procede lungo un percorso lavorativo caratterizzato da diversi cambi di ruolo o settore all’interno della stessa azienda o realtà differenti inoltre, quasi 1 dipendente italiano su 3 – il 30% – afferma di aver cambiato o di voler cambiare lavoro per una stanchezza crescente legata alla propria occupazione. E si aggiungono anche i dati dell’ultimo report annuale di LinkedIn che evidenzia come, soprattutto i millennial negli Stati Uniti, cambiano in media 2,85 posti di lavoro nel quinquennio post-laurea, circa il doppio rispetto alla generazione precedente.

Un fenomeno sempre più diffuso, questo, che prende il nome di «job hopping» ovvero la tendenza in cui un lavoratore decide di «saltare» con facilità da un impiego a un altro, fino a poco tempo fa caratteristica prevalentemente associata ai professionisti del settore digitale.

«Recenti indagini mostrano un aumento significativo di questo fenomeno: nel 2023, circa il 40% dei lavoratori italiani under 35 ha dichiarato di essere disposto a cambiare lavoro per migliorare condizioni, retribuzione e prospettive di crescita» spiega Davide Maggio, fondatore e CEO di Jobify, società di consulenza organizzativa HR e head hunting, e continua «Le cause principali del job hopping includono la ricerca di opportunità di crescita rapida, salari più competitivi, un ambiente di lavoro migliore e la possibilità di apprendere nuove competenze ma anche l’assenza di un piano di carriera strutturato che delinei chiaramente la possibilità di crescita del professionista. Tuttavia, affinché il job hopping sia realmente vantaggioso per la carriera, è importante che ogni cambio sia strategico, orientato a migliorare specifiche competenze e a costruire un percorso coerente e solido».

In realtà però, secondo l’esperto affinché una posizione lavorativa possa essere considerata permanente è necessario che questa offra la possibilità al dipendente di avere una carriera in ascesa e, soprattutto, che sposi a pieno le aspettative e gli obiettivi personali: «Per trovare un lavoro stabile, il consiglio principale è valutare se l’azienda offre opportunità di crescita a lungo termine, investe nella formazione e promuove un ambiente di lavoro positivo. È utile puntare su settori in espansione e scegliere aziende che abbiano una visione chiara e condivisa dei propri valori. Inoltre, conoscere a fondo la cultura aziendale e verificare che sia compatibile con i propri obiettivi personali è fondamentale per costruire una collaborazione duratura e soddisfacente» conclude Maggio.

Volete mettere definitivamente da parte i curriculum vitae e trovare un’occupazione da portare avanti nel tempo? Qui sotto trovate 7 consigli dell’esperto per evitare di fare job hopping.


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