Società

Come si vota per i Referendum 8 e 9 giugno

Gli italiani sono chiamati a votare domenica e lunedì. Un referendum abrogativo viene indetto per verificare la volontà degli elettori italiani di abrogare, cioè eliminare, del tutto o in parte una legge. In questo caso, per i Referendum 8 e 9 giugno, i quesiti sono 5 su cittadinanza e lavoro: all’elettore viene consegnata una scheda per ogni quesito, ognuna ha colore diverso.

Come si vota

Il voto si esprime tracciando un segno:
sul SI se si vuole che la norma sottoposta a referendum sia abrogata;
sul NO se si desidera che la norma sottoposta a referendum resti in vigore.

Quorum

La consultazione è valida se vota il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Questo è il quorum. In caso contrario le norme per le quali il quorum non viene raggiunto resteranno in vigore. Ogni referendum può raggiungere il quorum, non è un conteggio unico.

Gli inviti a non andare a votare sono un mezzo utilizzato da chi è contrario alla questione posta dal quesito referendario e quindi non vuole che abbia successo non raggiungendo il quorum.

La posizione espressa da Giorgia Meloni va in questo senso. Dice che andrà al seggio, ma non ritirerà le schede. Non ritirandole tutte è come se si astenesse.

Si può scegliere di ritirare la scheda solo per uno o alcuni dei quesiti. Questo dice il Viminale: «Ogni elettore potrà, in caso di svolgimento contemporaneo di più referendum, astenersi dalla partecipazione al voto per uno o più di essi».

Se non si ritira la scheda non si contribuisce al quorum. Se si ritira la scheda, ma ci si astiene, si contribuisce al raggiungimento del quorum e quindi a rendere valido il voto. Anche se non si vota per il sì o per il no, le schede bianche o nulle vanno comunque a cumularsi per quorum. Raggiunto questo contano soltanto le schede con voti validi.

Quando si vota

L’8 e 9 giugno si voterà per 5 referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

Documenti per il voto

Bisogna andare al seggio con un documento d’identità valido e la tessera elettorale con spazi disponibili. È opportuno verificare in anticipo la presenza sulla tessera elettorale di spazi vuoti utilizzabili per la certificazione della partecipazione al voto. In caso di esaurimento di tutti gli spazi, occorre rinnovare la tessera elettorale (oppure richiederne duplicato in caso di smarrimento o furto). Ci sono uffici dedicati nei Comuni aperti prima e durante le operazioni di voto per il rilascio delle tessere elettorali.

Quali sono i documenti di identità riconosciuti al seggio?
1. Carta d’identità
2. Ricevuta della richiesta della Carta d’Identità Elettronica
3. Documento di identificazione munito di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciato da una Pubblica Amministrazione
4. Passaporto
5. Patente
6. Libretto di Pensione
7. Porto d’armi
8. Patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici
9. Tessere di riconoscimento rilasciate da ordini professionali purché munite di fotografia
10. Tessere di riconoscimento rilasciate dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia munite di fotografia e convalidate da un Comando militare.

Le carte di identità o gli altri documenti di identificazione rilasciati dalla pubblica amministrazione, sono validi anche se scaduti purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino l’identificazione dell’elettore.

Per votare da fuori sede, cioè nella provincia dove si ha il domicilio bisogna essersi registrati. Lo stesso per chi vota in ospedale o da casa. Per il voto domiciliare bisogna far pervenire al Comune di residenza la domanda insieme ad un certificato medico della Asl e una copia della tessera elettorale. Chi ha necessità di aiuto può essere accompagnato al seggio da un altro elettore.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »