Marche

Colli al Metaruo, fucilate contro un gattino. La famiglia che lo ha salvato: «Romeo mutilato ma vivo»


COLLI AL METAURO È una storia straziante quella di Romeo, il gatto che nel comune di Colli al Metauro mancava da casa da una decina di giorni e che nella serata di giovedì scorso è tornato in fin di vita. Aveva la zampina destra a malapena rimasta attaccata al corpo da un brandello di pelle e la coda ancor più malconcia. 

La gioia di rivederlo

«Lo abbiamo accolto con gioia anche se ci siamo subito accorti che rischiava di morire – raccontano la signora Francesca Paoletti e il marito Domenico Zagagnoli -. Lo abbiamo portato la mattina nella clinica veterinaria di Fano. Dalla radiografia sono state rilevate decine di pallini. Qualcuno gli aveva sparato. Romeo è stato salvato anche se ha perso la zampina e la coda. Comunque è vivo».

Il post pubblicato su Facebook ha cominciato a girare ed a richiamare un’attenzione crescente. «Non lo abbiamo fatto per creare clamore – riprendono i nostri interlocutori – ma solo per cercare di sensibilizzare il più possibile perché nella clinica ci hanno riferito che sono frequenti i casi del genere. Insomma c’è gente che si diverte, usiamo questo eufemismo, a sparare ai gatti invece di lasciarli in pace perché non fanno del male a nessuno. Speriamo davvero che questo appello serva a qualcosa. Non ha proprio senso martirizzare in modo così violento una bestiola che, lo ripetiamo, non dà fastidio a nessuno».

Nel post sono stati volutamente omessi i particolari delle «condizioni disastrose in cui versava il gatto. Per non turbare troppo chi l’avrebbe letto. Nemmeno siamo alla ricerca di ottenere quanti più “mi piace” possibile. Il nostro, lo ripetiamo, è solo un invito pressante affinché si rispettino tutti gli animali, ancor più quelli domestici».

Il reato commesso

Ed è per questo che «abbiamo accettato di sostenere un conto salatissimo per salvare il salvabile. L’abbiamo fatto perché Romeo voleva e doveva vivere anche se non ha più una zampa e la coda perché erano irrimediabilmente compromesse. A quell’individuo – la vera “bestia” – che ha compiuto intenzionalmente un gesto così crudele vogliano dire che è stato sconfitto perché nonostante le gravissime ferite e la sofferenza questo gatto dolcissimo ma “supertosto” si è trascinato faticosissimamente fino a casa ed è sopravvissuto. Spero che ora possa vergognarsi del suo gesto e così tutti quelli che odiano gli animali, i gatti in particolare».

E’ una brutta storia quella di Romeo, con implicazioni penali perché maltrattare gli animali è un reato. ll gatto adesso è una sorta di emblema che denuncia fin dove può arrivare la violenza dell’uomo. Spesso nell’indifferenza generale.




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