Colletta alimentare, un aiuto concreto oltre l’economia
Mentre l’Italia discute la legge di bilancio, l’Europa si interroga su come contrastare la povertà entro il 2050. Un orizzonte troppo lontano, se si considera che oggi oltre 93 milioni di europei vivono in condizioni di deprivazione materiale e sociale, e che in Italia quasi una persona su dieci non può permettersi un’alimentazione adeguata. Nel contesto di risorse pubbliche limitate, la risposta alla povertà non può ridursi a un elenco di misure compensative, ma deve essere riconosciuta come investimento strategico per garantire coesione sociale. Le politiche contro la povertà non rappresentano un costo, ma una leva economica: sostengono la domanda interna, abbassano le spese sanitarie e rafforzano la produttività dei territori. L’esperienza del Banco Alimentare lo dimostra da 35 anni. Attraverso una rete di 21 organizzazioni regionali e 7.600 enti caritativi convenzionati. Ogni anno quasi 1,8 milioni di persone trovano un aiuto concreto grazie al recupero e alla redistribuzione di 95.000 tonnellate di cibo — metà delle quali salvate dallo spreco —: abbastanza per offrire tre pasti a ciascun italiano. Ma il valore economico di questa attività va oltre la dimensione materiale: ogni pasto recuperato riduce costi ambientali e sociali e costruisce relazioni di fiducia, premessa indispensabile per percorsi di inclusione.
Il lavoro delle organizzazioni del Terzo Settore mostra che la povertà non si affronta con interventi calati dall’alto. Co-programmare e co-progettare con chi conosce i territori significa costruire comunità resilienti, capaci di dare risposte tempestive ed efficaci dove lo Stato da solo non arriva. In questa prospettiva, le politiche europee dovrebbero affiancare agli investimenti per la difesa comune un impegno altrettanto deciso per la sicurezza sociale, riconoscendo nel Terzo Settore un attore economico di interesse generale, capace di generare coesione e sviluppo. L’Italia può e deve guidare questa fase, scegliendo di investire oltre che nella competitività e sicurezza anche nella solidarietà organizzata come forma concreta di politica di coesione e sviluppo economico.
Presidente Fondazione Banco Alimentare
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