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CLINICA INI: CERRUTO, “ECCO COME CURARE DISTACCAMENTO OTOLITI, DI CUI SOFFRE PREMIER MELONI” | Ultime notizie di cronaca Abruzzo

L’AQUILA –  “Gli otoliti sono piccoli agglomerati di carbonato di calcio presenti in strutture specifiche del vestibolo, organo periferico dell’equilibrio in stretta relazione con l’orecchio interno, chiamate utricolo e sacculo, ovvero organi otolitici. Svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio e la stabilità. Se ci sono problemi con gli otoliti, ad esempio se per vari motivi dovessero staccarsi  potremmo avere vertigini o problemi di equilibrio”.

Otoliti, un argomento di stretta attualità, visto che ne soffrirebbe da qualche giorno la premier Giorgia Meloni: a spiegare quelle che possono essere le terapie giuste è Rosario Cerruto, specialista in otorinolaringoiatria del Gruppo Ini, che ha una divisione anche a Canistro, in provincia dell’Aquila.

Per capire meglio il ruolo degli otoliti “dovremmo immaginare l’orecchio interno come una sorta di labirinto pieno d’acqua – prosegue Cerruto – All’interno di questo labirinto, ci sono piccoli sensori, chiamati recettori, e gli otoliti sono come sassolini che si muovono in risposta ai movimenti della testa. Quando incliniamo la testa o ci muoviamo, gli otoliti seguono questi movimenti, stimolando i recettori e inviando segnali al cervello. Questi segnali aiutano il cervello a capire la posizione e il movimento del nostro corpo nello spazio”.

L’otolita può staccarsi dalla sua sede specifica e entrare in uno dei 3 canali semicircolari, che assieme al sacculo e all’utricolo compongono l’apparato vestibolare periferico. Mentre sacculo e utricolo sono deputati al riconoscimento degli spostamenti lineari della testa e alla sua posizione, i canali  semicircolari  sono sensibili alla rotazione angolare della testa. Se gli otoliti si staccano dal sacculo e utricolo e entrano nei canali semicircolari, stimolano in modo errato i recettori che controllano l’equilibrio nelle rotazioni con la falsa sensazione di  rotazione che porta alla vertigine. Quest’ultima a seconda dell’intensità è spesso, sebbene temporaneamente, molto invalidate ed associata a nausea, vomito, instabilità.

“E’ evidente – conclude Cerruto – che sintomi e intensità del problema possono variare da persona a persona. Quasi sempre il problema è risolvibile con delle manovre particolari, che devono essere necessariamente eseguite da uno specialista esperto. Quest’ultimo esegue in primis delle manovre diagnostiche che hanno lo scopo di individuare il lato e il canale semicircolare interessato dall’otolita. Fatta la diagnosi, lo specialista prosegue con le cosiddette manovre liberatorie, specifiche a seconda del canale semicircolare interessato dall’otolita e dal lato, al fine di riposizionare l’otolita della sua giusta sede.

 

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