Clima e cimici minano le nocciole, perdite fino al 60% – Mondo Agricolo
Perdite del 30%, con punte superiori
al 60% per le nocciole italiane, una carenza di prodotto
notevole ma non uniforme dovuta a una serie di fattori, dai
cambiamenti climatici agli sbalzi termici, dagli stress idrici
ai danni provocati dalle cimici, dagli squilibri nutrizionali
alle scorrette potature della pianta. E’ la fotografia
dell’annata 2025 scattata dal portale Nocciolare.it nelle tre
regioni maggiormente vocate a questa colrivazione, in vista del
raccolto immintente.
Nel Lazio le stime iniziali di produzione tra le 35mila e le
40mila tonnellate si sono notevolmente ridotte a causa degli
eventi climatici estremi nella regione, con una perdita di circa
il 40% del potenziale produttivo. Resistono gli impianti più
giovani, con rese quasi nelle aspettative, mentre quelli più
vecchi hanno perdite che vanno dal 60% al 100% nei casi più
gravi: qualcuno, infatti, ha deciso di non raccogliere per
evitare ulteriori costi.
Non va meglio in Campania, dove in termini quantitativi la
produzione 2025 risulta nuovamente sotto media, con un calo
stimabile in media intorno al 30-40% rispetto al potenziale
dell’areale, come già registrato nel 2023. Un problema emerso
nuovamente è quello della cimice asiatica che, in alcine zone,
ha compromesso la sanità e la commerciabilità delle nocciole; la
qualità è quindi molto disomogenea e varia da zona a zona, ma
anche da azienda ad azienda. Tra le tre principali regioni
produttrici di nocciole, il Piemonte appare quella più in
difficoltà con perdite sostenute quasi ovunque. La pioggia degli
ultimi giorni ha tra l’altro ostacolato la raccolta di quel poco
prodotto che era pronto. Ormai da 3 stagioni si sta verificando
la cascola precoce, la caduta anomala dei frutti, su cui le Tea,
Tecniche di Evoluzione Assistita, secondo gli esperti,
giocheranno un ruolo chiave. Ad aumentare le preoccupazioni si
aggiunge un contesto internazionale particolarmente fluido.
Mancano ancora dati certi sull’entità del prossimo raccolto
turco, da cui dipenderanno i prezzi mondiali.
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