Civici umbri: ripristinare subito i fondi per le aree interne
di Civici Umbri
Come movimento civico in Umbria, sentiamo il dovere di denunciare con forza l’ennesima scelta scellerata del Governo Meloni: la decisione di abbandonare gli investimenti nelle aree interne italiane, svuotando di risorse e significato la strategia Psnai (Piano nazionale per le aree interne). Questa scelta non è solo miope, ma rappresenta a nostro parere un vero tradimento verso i territori come l’Umbria, dove vivere nelle zone rurali è già una sfida quotidiana, una dura realtà in bilico tra difficoltà e resilienza.
Chi abita nelle nostre campagne conosce bene le difficoltà di ogni giorno: i servizi essenziali sono carenti, gli ospedali sono lontani, gli ambulatori medici sono ridotti, spesso chiusi o difficili da raggiungere, e anche servizi postali e bancari tendono a sparire. Il divario digitale e infrastrutturale si manifesta con connessioni internet lente o assenti, strade dissestate che isolano ulteriormente le comunità, trasporti pubblici depotenziati e carenti. l’economia è fragile, con poche attività economiche, difficoltà enormi nel fare impresa, spopolamento costante e giovani che scappano verso le città.
Questa realtà non è più sostenibile. Lo diciamo a gran voce, ma non per questo vogliamo decretare l’inesorabile e irreversibile declino come scritto nel documento ministeriale. La decisione di cancellare o ridurre drasticamente i fondi per il Psnai significa infatti condannare queste zone; è una scelta che smantella i servizi pubblici essenziali, costringendo le famiglie a trasferirsi, aumenta la disuguaglianza tra i cittadini di serie a e di serie b, tra città e campagna, e ignora i rischi ambientali legati al dissesto idrogeologico e al degrado della biodiversità.
Le aree interne non sono periferie da dimenticare, ma territori ricchi di storia, cultura e potenzialità che meritano investimenti concreti e politiche di sviluppo mirate al potenziamento economico, alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione delle risorse locali, non soluzioni temporanee né inefficienti app centralizzate o progetti calati dall’alto che non rispondono alle reali esigenze di chi le vive.
L’Umbria deve essere sostenuta e valorizzata come esempio di tenacia e futuro delle aree rurali: serve una visione che metta al centro le persone, le comunità e l’ambiente. Solo con adeguati aggiornamenti infrastrutturali, servizi accessibili e politiche di sviluppo si può invertire la rotta dello spopolamento e restituire dignità e prospettiva alle aree interne. La nostra regione ha bisogno di investimenti mirati, di una scuola di qualità, di presidi sanitari efficienti e di una mobilità sostenibile. Occorre promuovere un nuovo rapporto tra residenza, servizi e paesaggio, con la gestione ambientale del suolo, il sostegno alle imprese agricole, la valorizzazione delle risorse naturali e la tutela della biodiversità, senza dimenticare il ruolo centrale delle imprese del settore agroalimentare e la tutela dei prodotti tipici.
Noi civici umbri chiediamo con urgenza che siano ripristinati i fondi per le aree interne, che venga avviato un confronto reale con le rappresentanze politiche delle politiche territoriali, che siano ascoltate le istanze delle imprese del settore e tornare a far sentire la nostra voce nei borghi.
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