Marche

circa 2mila ticket a serata. Lo Sferisterio quasi sold out per le prime di Rigoletto e La Vedova Allegra

MACERATA Le proverbiali “quattro gocce” dopo qualche messaggio fatto di lampi apparsi sulla copertura stellata dello Sferisterio: l’altra sera anche la replica di “La Vedova Allegra” ha dovuto, stavolta solo per pochi minuti, fare i conti con la pioggia. Interruzione sì, ma si è ripartiti quasi subito con il gran finale. Come la prima, anche la replica di “La Vedova Allegra” ha avuto un ottimo riscontro di biglietteria, quasi sold out con invenduti soltanto alcune decine di posti ultralaterali che hanno acustica e visione molto limitata.

Il botteghino

Buona la seconda, anche per il pubblico e non solo per il botteghino: oltre centomila euro di incasso, così come era stato per le prime di Rigoletto (ottima anche la seconda) e di “La Vedova Allegra”. Per la verità era sopra i duemila paganti anche la prima del Macbeth, poi annullata ed ora è in corso l’operazione di ricollocamento degli spettatori che hanno chiesto di assistere a una replica del dramma verdiano e di conteggio delle somme da rimborsare per poi definire i conti con l’assicurazione che protegge il festival in caso di pioggia. Si viaggia dunque al di sopra dei duemila paganti a sera, quasi da sold out “La Vedova Allegra” e Rigoletto e un po’ più bassi (comunque positivi) i numeri di Macbeth nell’allestimento di Emma Dante.

Gli incassi

Quattro serate per oltre quattrocentomila euro di incasso con una media di duemila e rotti paganti, a parte appunto il Macbeth annullato dopo due ore di tentativi di ripresa andati purtroppo a vuoto.

Indicatori positivi dalla biglietteria che rimandano, molto da vicino, alla stagione 2019 con una lunga serie di sold out.

Numeri e indicatori positivi che sottolinea anche il sindaco di Macerata e presidente dell’associazione Sferisterio Sandro Parcaroli pur partendo da una premessa: «Non ho gradito gli insulti per l’annullamento della prima del Macbeth, nemmeno allo stadio se ne ascoltano così: non si è compreso lo sforzo organizzativo per garantire comunque lo spettacolo, in particolare per quanti venivano da lontano, anche dall’estero. Detto questo, le note positive da evidenziare sono tantissime: prima di tutto il coinvolgimento dei cinquecento lavoratori che gravitano attorno al festival lirico, poi i numeri in crescita. Crescono il numero degli spettatori paganti, le presenze di gruppi dall’estero, le sponsorizzazioni. Noto anche che le strutture ricettive e i locali registrano dati di assoluto rilievo. Non solo quantità: ho ascoltato giudizi positivi sulla proposta artistica e questo premia il lavoro svolto dalla sovrintendente Lucia Chiatti, dal direttore artistico Marco Vinco, dallo staff e dall’intero Consiglio di amministrazione. Lo Sferisterio è il segno distintivo della città, il festival ci distingue nel mondo e il fatto di avere al nostro fianco imprese di rilievo globale conferma il livello raggiunto dal festival e la sua attrattività anche per le imprese che vi collegano anche la loro immagine. Ora attendiamo con fiducia la seconda parte del festival, lo facciamo con la consapevolezza di aver creato le premesse per un ottimo risultato artistico, sociale ed economico».

Grande l’attenzione dei maceratesi sul loro festival: non è passata inosservata in questi giorni la presenza dell’ex direttore artistico Paolo Gavazzeni, un passaggio veloce in biglietteria per il ritiro dell’invito e poi l’ingresso allo Sferisterio. E’ passato del tempo, da quando sempre a Macerata alla presentazione di un libro, l’allora direttore artistico Gavazzeni contestava il fatto che si consegnassero biglietti omaggio (“Fosse per me farei pagare tutti, il sindaco come il Presidente della Repubblica”) provocando l’ira del primo cittadino.




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