Cinquant’anni fa l’istituzione dei consultori familiari, le donne del Pd di Ortona ne chiedono il potenziamento
In occasione del cinquantesimo anniversario della legge che ha istituito i consultori familiari pubblici, la numero 405 del 29 luglio 1975, il coordinamento donne del Partito Democratico di Ortona celebra il ruolo fondamentale di questi presidi territoriali in Abruzzo.
La legge di mezzo secolo fa ha segnato una svolta nella tutela della salute e del benessere delle persone e della famiglia. E, oggi, le Democratiche ortonesi chiedono il potenziamento dei consultori, “nel rispetto dei diritti di cura e vicinanza sottesi dall’istituzione della legge”.
I consultori, presenti nei principali comuni della Asl Lanciano Vasto Chieti e dunque anche a Ortona, sono servizi di prossimità integrati nel territorio per accompagnare cittadini e cittadine in tutte le fasi delicate della vita affettiva e riproduttiva.
Secondo l’ultima indagine condotta dal ministero della Sanità, in Abruzzo esiste una sede consultoriale ogni 27mila873 abitanti. L’attrattività verso la popolazione residente (10,4%) e verso i giovani tra i 14 e i 19 anni (14,7%) è tra le più alte in Italia. Inoltre, le attività offerte (22,6 prestazioni per 100 residenti) dimostrano l’efficienza e la vicinanza del servizio alla comunità. I servizi strategici come il percorso nascita, i corsi di accompagnamento e lo screening del tumore della cervice uterina sono offerti dalla maggior parte delle sedi, con punte del 100% per lo screening.
Il consultorio familiare ortonese della Asl è ospitato nel distretto sanitario di piazza San Francesco e realizza programmi di prevenzione negli ambiti del servizio per l’assistenza alla famiglia, all’infanzia, alla maternità e paternità responsabili, della salute psicologica e fisica della donna, del controllo della fertilità, del percorso nascita, dello screening del cervicocarcinoma, della salute sessuaIe, degli interventi di educazione socio sanitaria e attività per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, del servizio di accoglienza per i cittadini che richiedono un intervento di aiuto e di sostegno a processi di autodeterminazione e di inclusione sociale, di educazione alla genitorialità, alla promozione del benessere familiare e interventi di prevenzione del disagio familiare, di consulenze psicologiche e psicoterapia per gli ambiti di intervento consultoriale.
Il consultorio offre servizi gratuiti e accessibili, anche senza prescrizione medica, favorendo l’inclusione di fasce vulnerabili come giovani, donne in gravidanza, persone con fragilità e famiglie in difficoltà.
“A distanza di 50 anni – sottolineano le donne del Pd – è l’occasione non solo per celebrare l’impianto normativo e i suoi obiettivi, ma anche per riflettere su come i consultori siano riusciti o meno a mantenere viva la loro vocazione originaria, soprattutto alla luce delle sfide attuali in ambito demografico, sociale e politico. Sappiamo che le attività dei consultori devono fare i conti con l’alto tasso di obiezione di coscienza tra i medici, con il limitato accesso alla interruzione volontaria di gravidanza farmacologica (interruzione volontaria di gravidanza nel rispetto della legge 194/78), con la carenza di personale e una richiesta crescente dei servizi. Con l’apertura della Casa di comunità, sempre nel distretto sanitario, ci sarà un’integrazione dei servizi che ci auguriamo possano così garantire assistenza continuativa. Abbiamo intenzione di incontrare le operatrici del consultorio, in modo da avere chiaro il quadro assistenziale e le esigenze territoriali”.
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